Primi interventi all’ospedale di Campostaggia in regime ambulatoriale con il litotritore mobile per il trattamento dei calcoli renali
Si chiama “litotrissia” ed è un intervento eseguito con un particolare strumento, il “litotritore mobile”, usato per la prima volta a Campostaggia per il trattamento della calcolosi renale.
«La scorsa settimana – ha detto il direttore dell’ospedale Simonetta Sancasciani – la urologia di Campostaggia, guidata dal dr George Benaim , ha eseguito i primi interventi di litotrissia con litotritore mobile, in accordo anche con i radiologi e con il parere favorevole del dottor Michele De Angelis direttore dell’area funzionale dipartimentale della chirurgia specialistica dell’azienda Usl Toscana Sud Est. Una novità sicuramente positiva per i pazienti in quanto il trattamento viene eseguito in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero. Inoltre costituisce uno stimolo professionale fondamentale nella crescita e diversificazione delle competenze».
«Le indicazioni e i principi del trattamento della calcolosi renale con onde d’urto si sono profondamente modificati dal momento dell’introduzione di questa metodica – spiega la dottoressa Sancasciani – Le apparecchiature sono state migliorate, rese meno ingombranti, più maneggevoli e integrate in un tavolo uroradiologico in modo da consentire eventuali manovre ecografiche e radiologiche combinate».
Dal punto di vista scientifico l’intervento è denominato ESWL (Extracorporeal Shockwave Lithotripsy) e può risolvere il 90 per cento delle calcosi renali: il successo del trattamento dipende prevalentemente dalle dimensioni, numero, localizzazione, durezza dei calcoli e dalla costituzione del paziente.
Ad oggi il trattamento è indicato per calcoli renali di dimensioni minori o uguali a 20 mm e in casi selezionati per calcoli ureterali, soprattutto per calcoli del tratto terminale dell’uretere per i quali tale trattamento risulta particolarmente efficace.