Quali sono le correlazioni tra il sistema visivo e la patologie neurologiche? Questo sarà l’argomento del 3° corso di neuro-oftalmologia e neuroscienze della visione dal titolo “Percezione visiva, movimenti oculari e nistagmo”, che si terrà il 18 e 19 maggio, nell’aula A del centro didattico delle Scotte. L’obiettivo del corso è fornire strumenti pratici per un approccio neuro-oftalmologico clinico ed evidenziare le più recenti acquisizioni sui meccanismi alla base della elaborazione dell’informazione visiva. “Lo studio della percezione ed elaborazione visiva e della programmazione ed esecuzione dei movimenti oculari – afferma il professor Antonio Federico, direttore U.O.C. Clinica neurologica e malattie neurometaboliche – riveste grande importanza nella comprensione di molte funzioni cerebrali, tra cui l’attenzione, la memoria, l’apprendimento, la motivazione. Nello stesso tempo il rilievo delle alterazioni del sistema visivo fornisce un utile strumento per la diagnosi ed il follow-up di patologie neurologiche”. La neuro-oftalmologia è la disciplina che studia il sistema visivo afferente, cioè occhio-cervello ed efferente, cioè cervello-occhio e, come tale, si avvale di una serie di strumenti diagnostici propri. “L’esame delle funzioni visive afferenti – spiega la neurologa Alessandra Rufa – non soltanto permette di individuare alcuni disordini neurologici, ma consente di studiare l’integrazione dell’afferenza sensoriale e la sua elaborazione cosciente. L’esame del sistema visivo efferente, e l’analisi clinica e strumentale delle sottoclassi di movimenti oculari, permettono di valutare un gran numero di patologie neurologiche caratterizzate da disturbi del movimento tra cui Atassie, Parkinson, Corea di Huntigton, ma anche deficit dei nervi cranici o malattie muscolari”.