Domani si terrà a Siena l’open day sulla salute mentale femminile dal titolo “Libertà al femminile, quale libertà”. Il convegno avrà luogo alle 16 nell’aula magna del centro didattico del policlinico Le Scotte. L’occasione è la terza edizione dell’iniziativa “H-open day Salute mentale femminile”. L’evento è promosso da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, con il patrocinio della Società Italiana di Psichiatria e della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia. A moderare il convengo sarà il professor Andrea Fagiolini, direttore del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale.
«Le donne ricoprono ruoli molteplici nel contesto sociale – afferma il professor Fagiolini – questo le espone a un alto rischio di soffrire di disagi psichici. Le donne sono anche a rischio di una forte discriminazione sessuale, che può andare dalla discriminazione sul lavoro alla violenza sessuale e violenza domestica. Il sesso femminile è molto più vulnerabile di quello maschile per malattie come ansia e depressione, per motivi biologici, psicologici e sociali, tra i quali sono inclusi gli effetti della discriminazione e delle varie forme di violenza a cui alcune donne sono troppo spesso sottoposte. È dunque essenziale promuovere educazione e conoscenza sui fattori socioculturali, economici, legali e ambientali che incidono sulla salute mentale delle donne. È necessario migliorare e promuovere la salute delle donne. Dobbiamo individuare i fattori di rischio e intervenire dove e come possibile. E’ necessario parlarne e confrontarsi e anche questo incontro può essere una valida occasione».
All’evento aderiscono oltre 140 ospedali e centri, in prima fila ci sono le strutture sanitarie italiane che fanno parte del network bollini rosa, tra le quali anche l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. «Si tratta di un progetto di sensibilizzazione – spiega Francesca Merzagora, presidente di Onda – per accorciare i tempi nella diagnosi e avvicinare alle cure dei disturbi psichici femminili più frequenti, come ad esempio la depressione che costituirà entro il 2030, secondo l’O.M.S. la malattia cronica più diffusa».