Un procedura complessa effettuata in emergenza grazie alla collaborazione tra diverse equipe di professionisti. Seconda donazione d’organi a cuore fermo effettuata al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 ottobre.
«Il paziente – spiega il professor Sabino Scolletta, direttore UOC Rianimazione e Medicina Critica e responsabile del percorso di emergenza intraospedaliera dell’AOU Senese – è arrivato nel primo pomeriggio di venerdì in arresto cardiaco dall’ospedale di Arezzo, trasportato con l’elicottero “Pegaso” e supportato da un dispositivo meccanico di massaggio cardiaco automatico che garantisce un supporto cardiocircolatorio e compressioni toraciche di alta qualità e costanti nel tempo. Purtroppo le condizioni del paziente sono apparse subito gravi ed il cuore non è più ripartito. Grazie alla generosità della sua famiglia – prosegue Scolletta – abbiamo ricevuto l’assenso alla donazione degli organi e, quindi, abbiamo continuato la procedura di emergenza con l’ECMO, cioè è stata utilizzata una macchina particolare che si sostituisce al cuore e ai polmoni consentendo l’ossigenazione di tutti gli organi mediante la circolazione sanguigna extracorporea. Sono state così attivate le procedure di prelievo d’organo con le diverse équipe chirurgiche. Sono stati donati fegato, già trapiantato su un paziente a Pisa, cornee e cute».
La donazione a cuore fermo si differenzia dalla donazione standard, perché in quest’ultima il prelievo di organi è effettuato a cuore battente con donatore in morte cerebrale; in questo caso invece è stato il cuore ad essersi fermato e gli organi sono stati preservati grazie alle procedure di perfusione extracorporea con ECMO.
«Un ringraziamento speciale – aggiunge Scolletta – va alla famiglia del donatore, per lo straordinario gesto di altruismo e amore verso il prossimo, e un plauso a tutti i nostri professionisti, che hanno lavorato ininterrottamente tra venerdì e sabato, al personale sanitario dell’ospedale aretino e del 118 per la grande collaborazione. Questo tipo di donazioni riescono ad andare a buon fine non solo grazie al grande impegno dei nostri professionisti ma anche al buon funzionamento della rete ospedaliera di Area Vasta».
«La grande forza dell’Organizzazione Toscana Trapianti, oltre al grande cuore dei donatori – conclude il direttore generale delle Scotte Valtere Giovannini – è data anche dalla grande collaborazione tra ospedali dell’Area Vasta, dalla sinergia tra Aou Senese, Aou Pisana e Azienda USL Toscana sudest, e dal buon funzionamento della rete degli ospedali territoriali, che ci ha permesso di ‘fare sistema’ all’interno del sistema sanitario toscano, migliorando la qualità dell’assistenza per il bene dei nostri pazienti».