Per correggere la posizione dei denti ed i difetti di masticazione, è necessario fare ricorso agli apparecchi ortodontici, che possono essere fissi o mobili. Ma che cosa sono? E quali è meglio scegliere? Scopriamolo insieme.
Che cosa sono e a che cosa servono gli apparecchi ortodontici
L’ortodonzia è una branca dell’odontoiatria che si occupa della correzione dei difetti di occlusione e di allineamento dentale. Infatti, oltre ad essere un problema estetico, che viene accusato nell’adolescenza, ma anche nell’età adulta, il disallineamento dentale può impedire la corretta igiene orale quotidiana, portando all’accumulo della placca, in corrispondenza della superficie dentale.
Attualmente, le tecniche ortodontiche permettono di attuare trattamenti fissi o mobili, al fine di ripristinare l’adeguata funzionalità del cavo orale, attraverso la correzione di abitudini viziate ed altre disfunzioni che possono interessare l’articolazione mandibolare e la postura. L’importante è sottoporsi a controlli ortodontici fin da piccoli (5-6 anni), così da individuare in maniera precoce eventuali malocclusioni o altri disturbi, in modo da capire come correggerli al meglio, individuando l’apparecchio giusto.
Curare i piccoli pazienti, quindi, è fondamentale, per garantire loro una dentatura sana ed un sorriso esteticamente valido nel futuro. Tuttavia, è bene specificare che anche gli adulti possono sottoporsi a trattamenti ortodontici. Sei interessato ad avere maggiori informazioni? Visita il sito www.studiovirzi.com.
Principali tipologie di apparecchi ortodontici
Esistono diverse tipologie di apparecchi ortodontici, le principali sono:
- apparecchio fisso, che viene utilizzato a partire dall’età adolescenziale, ovvero quando i denti permanenti sono quasi tutti erotti. Esso è caratterizzato da placchette in metallo o ceramica (bracket), che vengono incollate ai denti e collegate tra di loro mediante fili metallici ed elastici;
- apparecchio mobile, che può essere inserito o tolto in totale autonomia dal paziente. A differenza di quello fisso, può essere utilizzato anche nei bambini piccoli, che presentano ancora i denti da latte, al fine di consentire l’espansione del palato, la correzione di abitudini scorrette (come succhiarsi il dito) e la guida, in modo corretto, dello sviluppo della masticazione;
- Invisaling, che permette di riallineare i denti attraverso l’impiego di una serie di mascherine (aligner) trasparenti, che vengono cambiate ad intervalli regolari;
- espansore, che non è altro che uno strumento ortodontico che serve per allargare i palati troppo stretti, nonché per creare spazio in caso di denti affollati;
- contenzione, che consiste, anche in questo caso, in una mascherina trasparente, che permette di mantenere i denti in posizione. Solitamente, viene acquisita dopo la terapia ortodontica, così da consentire ai denti, ai muscoli ed alle strutture ossee di stabilizzarsi in una determinata posizione;
- trazione extraorale, che è una manovra ortodontica, che prevede l’impiego di uno strumento posizionato in parte all’interno del cavo orale ed in parte intorno alla testa. Lo scopo è quello di portare i denti in posizione eretta, attuando una trazione dall’esterno.
Cosa è meglio scegliere?
Di norma, è l’ortodonzista che decide la soluzione migliore da adottare per il paziente, in quanto, grazie alle competenze acquisite nel tempo, è in grado di prevedere il risultato finale. Ovviamente, la scelta deve essere attuata in base alle esigenze del paziente.
Bisogna anche dire che, in alcuni casi può essere necessario ricorrere all’impiego di più apparecchi ortodontici, magari sia fissi che mobili. Del resto, avere denti perfettamente allineati di natura è estremamente difficile e a complicare il tutto vi è anche l’assunzione di cattive abitudini che, se non corrette velocemente, possono dimostrarsi deleterie per i denti e per il cavo orale in genere.