Quest’anno, la campagna antinfluenzale è stata preceduta da una serie di notizie e di avvenimenti che ne hanno ritardato la partenza. Come spiegato sia dal Ministero della Salute che da AIFA (l’Agenzia italiana per il farmaco) il divieto di utilizzo di alcuni lotti di vaccini antinfluenzali è stato disposto a scopo cautelativo per dare la massima garanzia sul rispetto dei criteri di qualità stabiliti per il controllo della produzione e della distribuzione di qualsiasi farmaco e ciò conferma che i controlli sulla sicurezza, cui sono sottoposti i vaccini prima e dopo la commercializzazione, sono rigorosi e garantiscono la salute dei cittadini.
Ricordiamo che la vaccinazione è offerta in modo gratuito agli anziani sopra i 65 anni e agli adulti e bambini affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, circolatorio, renale; malattie degli organi emopoietici; diabete ed altre malattie dismetaboliche; sindromi da malassorbimento intestinale; fibrosi cistica; altre malattie congenite o acquisite che comportino carente o alterata produzione di anticorpi; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici.
La Regione Toscana offre gratuitamente la vaccinazione anche per gli addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze armate, polizia municipale, personale della protezione civile, addetti a poste e telecomunicazione, volontari servizi sanitari di emergenza, personale di assistenza case di riposo, personale degli asili nido e scuole dell’infanzia dell’obbligo) e ai familiari di soggetti ad alto rischio, nonché agli Operatori Sanitari.
La vaccinazione è raccomandata non solo perché protegge il soggetto dalla malattia ma anche perché in grado di ridurre il rischio di complicanze, ricoveri e decessi, più frequenti nelle persone con patologie croniche ed anziani.
Quest’anno il vaccino antinfluenzale conterrà due nuove varianti antigeniche, per cui, anche chi è stato vaccinato nelle precedenti campagne, non risulterà completamente protetto. Nel corso della prossima stagione, infatti, sarà ancora in circolazione il ceppo virale del 2009 assieme però a due ceppi diversi da quelli che ci sono stati nell’ultimo biennio. Ciò richiede una maggiore attenzione alla vaccinazione soprattutto nei confronti delle categorie a rischio.
Pur essendo aumentato, il numero dei soggetti vaccinati è ben al di sotto del valore stabilito dal Ministero della Salute. E’ fondamentale che gli ultrasessantacinquenni e le persone comprese nelle categorie a rischio, si vaccinino, in quanto la vaccinazione rappresenta una importante misura di protezione individuale e di tutela della salute pubblica, riducendo le complicanze al proprio stato di salute, evitando ricoveri e favorendo l’efficienza dell’assistenza sanitaria.
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