Quali sono le ultime scoperte in campo medico-scientifico sull’epilessia? Di questo si parlerà al convegno “Localizzazione funzionale e analisi dei disturbi cognitivo-comportamentali nell’epilessia”, organizzato dal professor Raffaele Rocchi, responsabile U.O.S. Elettroencefalografia ed Epilettologia dell’AOU Senese, che si terrà venerdì 14 dicembre presso l’aula 2 del centro didattico. “Il convegno – afferma Rocchi – si pone l’obiettivo di approfondire le il contributo che la neuropsicologia offre alla diagnosi e al trattamento dell’epilessia, sia come strumento di localizzazione delle funzioni cerebrali e della zona da cui nascono le crisi, sia come analisi dei disturbi cognitivo-comportamentali secondari alla malattia. L’epilessia, viene solitamente diagnosticata dopo che una persona ha avuto almeno due episodi di crisi epilettiche non provocati da cause occasionali. Nonostante sia una delle più antiche malattie riconosciute al mondo, esiste ancora un terzo dei pazienti che non rispondono ai farmaci. “Presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese abbiamo sviluppato un progetto specifico per l’epilessia farmacoresistente, al quale collaborano professionisti con competenze adeguate ai diversi problemi che pone l’epilessia. Nel 2012 – conclude Rocchi – abbiamo visitato oltre 750 pazienti, una parte dei quali sono stati esaminati anche sotto il profilo neuropsicologico, un aspetto influenzato da numerosi fattori tra cui patologia che sottende l’epilessia, età di esordio, durata, tipo e frequenza delle crisi, trattamento farmacologico o chirurgico. Il ruolo sempre più determinante dell’approccio neuropsicologico e i recenti sviluppi nei modelli cognitivi con metodiche di neuroimaging, rappresentano gli strumenti che ci permettono di comprendere i meccanismi responsabili del danno cognitivo, anche in rapporto al monitoraggio degli effetti del trattamento farmacologico o chirurgico, alla definizione della zona di origine della crisi, alla qualità della vita e ai comportamenti del paziente”.