E’ tutto italiano il vaccino di Reithera, che compie oggi un passo importante, come riporta l’agenzia di stampa Agi: è stato infatti concluso lo studio di fase 1 per i pazienti più giovani (mentre prosegue per le età più avanzate), il Grad-Cov2 è stato ben tollerato e ha generato, come auspicato, gli anticorpi in grado di legarsi alla proteina Spike del virus.
Il vaccino è sviluppato dall’azienda biotech con sede a Castel Romano, alle porte di Roma, con il sostegno del Governo, del Consiglio nazionale delle ricerche e della Regione Lazio. I test sui primi 90 volontari sono stati autorizzati dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e vengono condotti all’ospedale Spallanzani di Roma e al Centro Ricerche Cliniche di Verona.
Il vaccino made in Italy è basato su un adenovirus di gorilla, che ha lo scopo di “trasportare” una sequenza di codice genetico che provoca la reazione del nostro sistema immunitario e lo spinge a sviluppare degli anticorpi. In particolare, il bersaglio di Grad-Cov2 è la proteina Spike che il Coronavirus Sars-Cov-2 utilizza per aggredire le cellule umane. L’adenovirus di gorilla, a differenza di quelli umani, non viene riconosciuto immediatamente dal sistema immunitario umano e, dunque, ha tempo a sufficienza per compiere la sua “missione”.
Grad-Cov2 è un vaccino preventivo che, iniettato per via intramuscolare, sarebbe in grado di stimolare la produzione di anticorpi e l’attività delle cellule immunitarie. Ora, una volta finita la fase 1, si proseguirà con gli studi clinici successivi di fase 2 e 3, in cui si allargherà il numero di volontari sani per confermare la sicurezza e poi dimostrare anche l’efficacia di questo vaccino.
La sperimentazione viene effettuata su novanta volontari suddivisi in due gruppi per età: 45 tra i 18 e i 55 anni (il gruppo sui quali sono usciti oggi i risultati dello studio), altrettanti di età superiore ai 65 anni.