“Prendersi cura: operatori e pazienti a confronto per la tutela delle scelte nel fine vita” è il titolo del seminario che si terrà il 12 novembre dalle 8,30 alle 13 nell’auditorium dell’ospedale di Campostaggia dell’Ausl Toscana sud est. L’evento si colloca all’interno di un percorso formativo promosso dall’Ausl Toscana sud est che è rivolto prevalentemente a medici, infermieri e psicologi.
Il seminario del 12 novembre si svolge all’indomani della ricorrenza di San Martino (che cade l’11 novembre), il cui mantello (il pallio appunto) è il simbolo tangibile della cura globale e della presa in carico della sofferenza, proprio come le cure palliative curano e si prendono cura non solo della malattia, ma anche della persona malata e dei suoi familiari. Prendersi cura è un atto d’amore straordinario che implica un coinvolgimento emotivo profondo che occorre imparare a gestire e che tocca tutti da vicino: operatori, che stanno accanto al paziente e alla famiglia, e gli stessi familiari, chiamati ad accompagnare la persona cara durante le sue ultime fasi di vita.
A Siena e nei comuni limitrofi un progetto sperimentale, chiamato “Mai soli”, favorisce l’assistenza domiciliare per i pazienti sottoposti a cure palliative, rafforzando la presa in carico della persona malata nel fine vita garantendo la continuità dell’assistenza nella propria abitazione nell’ambito delle cure palliative domiciliari.
Un progetto che consente di evitare il ricorso a interventi sanitari di emergenza urgenza inappropriati, accessi al pronto soccorso ed eventuali ricoveri in ospedale. Il domicilio diviene il luogo di cura privilegiato per mantenere le proprie abitudini, i ritmi di vita, le relazioni e il contatto con le persone care. Inoltre allevia l’angoscia dei familiari in caso di improvviso aggravamento ed evita al malato ulteriori sofferenze. Per i familiari, e per coloro che si prendono cura del malato, significa ricevere la continuità dell’assistenza nei momenti di maggiore solitudine anche nelle ore notturne e nei giorni festivi.
Il progetto è reso possibile grazie alla collaborazione tra Ausl Toscana sud est e il terzo settore, rappresentato dalla Quavio, un’associazione onlus che ha recepito la volontà dei gruppi dei donatori di sangue delle contrade di Siena di voler intervenire sulla tematica dell’assistenza domiciliare con un contributo economico. Il progetto viene attivato dal medico palliativista e dall’infermiere tutor in accordo con la famiglia coinvolta, nell’ultima parte del percorso. Da quel momento, l’infermiere tutor assicura la risposta ai bisogni assistenziali infermieristici h 24.
Da dicembre 2018 (data di attivazione del progetto) a giugno 2019 l’équipe di cure palliative ha seguito 175 persone, a cui sono stati assicurati 3.058 interventi infermieristici domiciliari finalizzati al controllo dei sintomi e della qualità della vita e garantendo continuità al bisogno assistenziale. I dati relativi ai flussi di assistenza domiciliare evidenziano una sostanziale riduzione dei decessi avvenuti in ospedale dei pazienti presi in cura. Dal 17% del 2017 si passa al 7% del 2019, con tendenza ad ulteriore diminuzione.