“Abbiamo posizionato un catetere spinale subaracnoideo a livello cervicale, che entra cioè in un’area compresa tra due membrane cerebrali – spiega Lippi – connesso ad una pompa elettronica che infonde un analgesico a dosaggio controllato. Il sistema è reversibile ma può essere mantenuto a vita”.
Il paziente pugliese era giunto alle Scotte in condizioni piuttosto serie a causa di un’intossicazione da oppiodi, con gravi effetti collaterali tra cui insufficienza respiratoria grave da edema polmonare legato agli effetti tossici sistemici della morfina, utilizzata come analgesico. “Il paziente ora sta bene ed ha ritrovato un’ottima qualità di vita – conclude Lippi – riprendendo le sue relazioni lavorative e sociali. E’ costantemente monitorato per tenere sotto controllo la terapia e non ha avuto alcun tipo di complicazione”.
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