“Ci muoviamo in uno scenario di mercato drammatico in cui la liquidità costituisce l’ossigeno indispensabile per consentire alle imprese di sopravvivere. Oggi noi ci appelliamo a tutti gli amministratori locali invitandoli ad adottare con urgenza provvedimenti che riducano l’entità delle imposte rimodulandole sui fatturati delle strutture ricettive ed al reale numero di ospiti che utilizzano i servizi”. Lo dicono la presidente di Federalberghi Siena, Rossella Lezzi (nella foto), e il direttore di Confcommercio Siena, Daniele Pracchia.
“Ringraziamo i sindaci che hanno compreso la gravità della situazione e hanno risposto alla nostra richiesta di prorogare i termini per la tassa di soggiorno – fanno notare –. Sostanzialmente ovunque poi sono state sospese tutte le imposte fino a giugno. Alcuni Comuni hanno anche modificato la disciplina dell’imposta di soggiorno, adottando soluzioni volte ad alleviare le difficoltà indotte dall’emergenza epidemiologica Covid-19. Apprezziamo anche la decisione di sospendere l’applicazione dell’imposta. Sebbene in questo momento, con gli alberghi vuoti, la misura rivesta un valore simbolico, essa potrà risultare utile in prospettiva”.
“Sono tutte misure importanti – fanno notare Pracchia e Lezzi -. Al momento della riapertura, che sarà a dir poco complicata, anche un euro in meno sul prezzo della vacanza potrà aiutare a sostenere la competitività delle nostre destinazioni, determinando benefici per le economie locali”.
“Ma tutto questo non basta – aggiungono -. Viviamo una fase di straordinaria drammaticità per le conseguenze sanitarie. E viviamo una fase straordinaria per le conseguenze drammatiche sul lato economico. Un vero e proprio tsunami. Niente sarà come prima. Neppure per gli enti locali, ci rendiamo conto. Ma va fatto lo sforzo di rimodulare le imposte locali che gravano sul bilancio degli alberghi. Tra queste, ricordiamo la Tari, la tassa per l’occupazione di suolo pubblico e i canoni demaniali, che vengono richiesti anche quando gli alberghi sono chiusi o vuoti, con la produzione di rifiuti azzerata, e gli spazi pubblici concessi alle aziende rimango inutilizzati. Le imposte vanno commisurate al periodo di effettiva operatività delle strutture ricettive ed al reale numero di ospiti che utilizzano i servizi”.
“L’auspicio poi che facciamo è che il Governo ed il Parlamento – concludono – conferiscano la dovuta attenzione agli emendamenti al decreto Cura Italia che propongono la revisione del sistema sanzionatorio in materia di imposta di soggiorno. Purtroppo molti titolari di strutture ricettive a causa della mancanza di liquidità non sono in condizione di riversare subito al comune l’imposta di soggiorno incassata nei mesi di gennaio e di febbraio. Se la norma statale non sarà modificata con urgenza, queste persone rischieranno una condanna per peculato. Federalberghi ha chiesto a tutte le forze politiche di definire con legge nazionale una proroga generalizzata, che entri in vigore subito, senza dover attendere le delibere dei singoli comuni, e di depenalizzare la materia, prevedendo l’applicazione delle sanzioni amministrative normalmente previste in caso di omesso pagamento delle imposte”.