Lavarsi le mani è un gesto che dimentichiamo molto spesso essere importante e, invece, è il primo tra quelli che annullano il passaggio di germi.
Il 5 maggio, ormai da anni, a sottolineare questa semplice ma vitale pratica è l’OMS con la Giornata mondiale sull’igiene delle mani che riguarda tutta la popolazione ed è divenuta buona pratica di iniziative anche tra gli operatori sanitari.
In occasione di questa ricorrenza, a Nottola in pediatria con i volontari dell’AVO e delle Coccinelle e a Campostaggia al pronto soccorso insieme ai bimbi in attesa e le volontarie del Peer Counselor dell’allattamento al seno, si giocherà realizzando un elaborato con le impronte delle mani dei bimbi per realizzare una rappresentazione che spieghi perché è importante proprio l’igiene delle mani.
«Al di là delle indicazioni che si danno ai bambini sin dall’età dell’asilo, ormai è una prassi ricordare a tutti le cinque regole pratiche su come lavarsi correttamente le mani – dice la direttrice sanitaria della Usl Toscana Sud Est Simona Dei – Nel nostro contesto è un impegno costante, seguito dal settore del Rischio Clinico per contribuire a migliorare le pratiche di igiene delle mani in tutti i contesti assistenziali e prevenire l’insorgenza di infezioni».
Il corretto lavaggio delle mani con il comune sapone o, in assenza di acqua, di un igienizzante a base alcolica, permette di rimuovere i germi patogeni presenti sulla cute, attraverso un’azione meccanica, applicando il sapone o l’igienizzante (solo in mancanza di acqua) su entrambi i palmi delle mani, strofinando sul dorso, tra le dita e nello spazio sotto le unghie dove si annidano più facilmente i germi, per almeno 40-60 secondi. Quindi è importante procedere con un risciacquo abbondante senza toccare i rubinetti o maniglie con le mani lavate: per chiudere il rubinetto e aprire la porta del bagno è sempre bene farlo con una salvietta monouso o carta.
I germi patogeni che si possono annidare sulla pelle, infatti, potrebbero essere causa di molte malattie, dalle più frequenti e meno gravi, come l’influenza e il raffreddore, a quelle più severe come il tifo, l’epatite A, il colera, la toxoplasmosi, situazioni ben stimate nei paesi dove la scarsezza dell’acqua è purtroppo una realtà.
E’ per questo motivo che il lavaggio delle mani, secondo il Center for Disease Control and Prevention di Atlanta rappresenta, nel mondo, per l’igiene delle persone, “la misura più importante per prevenire la diffusione delle infezioni”.
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