I primi cinque mesi di “Pronto Badante” nel senese

L’assessore Saccardi propone di sviluppare e consolidare questo progetto, partito cinque mesi fa.

Sono arrivati i primi risultati riguardo all’estensione nella nostra provincia del progetto regionale “Pronto Badante”. A cinque mesi dalla partenza dell’iniziativa il bilancio è: a fronte di 85 richieste, dopo le necessarie procedure istruttorie e le visite a domicilio degli operatori autorizzati, sono stati attivati 62 “buoni lavoro” (voucher). Il voucher consiste in un contributo mensile di 300 euro. Nella nostra provincia sono stati attivati 62 di questi progetti tra tutte le quattro zone: 24 in Valdichiana Senese, 17 in Amiata, 16 nella zona Senese e 5 in Valdelsa.

«Sono dati che confermano ancora una volta – afferma l’assessore a sociale, sport e diritto alla salute Stefania Saccardi – che il progetto risponde a un bisogno effettivo, che intercetta le esigenze concrete degli anziani e delle loro famiglie al manifestarsi di un primo momento di fragilità. Il caso tipico è quando il nonno o la nonna o un genitore si fratturano il femore, e dal momento del loro rientro dall’ospedale occorre rivoluzionare la gestione quotidiana. Oppure quando il nonno o la nonna o un genitore, fino a un certo momento pienamente autosufficienti e lucidi, di colpo ci accorgiamo che non lo sono più, e anche lì occorre riorganizzare la vita, quella degli anziani e la nostra. Ecco, Pronto Badante è un aiuto di ‘primo intervento’ in questo genere di situazioni».

Tante le telefonate arrivate al numero verde regionale 800 59 33 88 (attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle 18 ed il sabato dalle ore 8 alle 13) e tante anche le visite domiciliari che l’operatore autorizzato compie a casa dell’anziano entro 48 ore dalla chiamata.

«E anche questo è un momento importante – prosegue Saccardi – di rapporto diretto con l’operatore che diventa il punto di riferimento e l’anello di congiunzione con i servizi istituzionali e non, disponibili su un dato territorio. Come mi hanno confermato gli operatori, nel momento in cui vai a casa delle persone in difficoltà, riesci a entrare nella loro realtà e a dare una risposta a 360 gradi. E questo aiuta le persone e ne cambia l’approccio stesso ai servizi che, grazie alla componente fondamentale del volontariato, sono servizi di sostegno e di ‘sollievo’ per le famiglie».

«Siamo certi – conclude – che il progetto, attivato in tutte le zone distretto regionali, abbia tutte le credenziali per un ulteriore sviluppo, grazie anche alle considerazioni e proposte dei soggetti capofila che gestiscono gli interventi. E’ quanto ci auguriamo nell’interesse delle famiglie e degli anziani in difficoltà».