Salute

Il disagio psichico che non ha paura della Francigena

Il gruppo, formato da persone provenienti dal disagio psichico, familiari e volontari delle associazioni del territorio pratese sarà seguito da un pulmino a disposizione per ogni eventuale necessità e trasporterà tutti i materiali necessari al viaggio.

La Francigena è la strada di tutti quelli che hanno la volontà di percorrerla. Domani ragazzi pratesi con disagio psichico inizieranno i 250 km che separano Monteriggioni da Roma. E’ il progetto dal titolo “Dalla terapia alla Terra- Pia: la Francigena dei viandanti verso il Giubileo” promosso dall’associazione Pangea di Prato capofila di una rete di altre otto associazioni pratesi che hanno deciso di aderire con il patrocinio di Cesvot, Comune di Prato e Azienda Usl Toscana centro.

La partenza è domattina alle 9 a Monteriggioni (Piazza Centrale) con un gruppo di 16 persone, con arrivo a Roma-Città del Vaticano il 12 giugno 2016, data nella quale sarà celebrato Il Giubileo degli ammalati e delle persone disabili. Un viaggio di 13 giorni in 12 tappe lungo la via Francigena per una media di 20-30 km giornalieri .

Il gruppo, formato da persone provenienti dal disagio psichico, familiari e volontari delle associazioni del territorio pratese che si occupano di salute mentale e operatori del Dipartimento di salute mentale di Prato, sarà seguito da un pulmino a disposizione per ogni eventuale necessità e trasporterà tutti i materiali necessari al viaggio. I pernottamenti sono stati previsti in ostelli e strutture dell’accoglienza riservate solo a pellegrini in cammino verso Roma.

«Vogliamo far vivere a persone messe alla prova ogni giorno con una situazione di disagio un’ esperienza di un lungo viaggio a piedi dove si sperimenta il confronto con gli altri, con le proprie capacità e diversità» Spiega Cristina Tacconi, fra gli organizzatori del progetto. «Raggiungere Roma è una meta e un inizio, per persone che vivono sulla propria pelle il pregiudizio e lo stigma, l’impresa del “viaggio” realizzata assieme è il “si può fare” condiviso.

L’esigenza di realizzare questo “ pellegrinaggio” – spiega Tacconi – è nata fra volontari e utenti delle associazioni coinvolte per confrontarsi in un viaggio mistico, di riflessione ma anche pieno di avventura con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei soggetti con disagio psichico. Il viaggio è stato finanziato grazie ai fondi raccolti su una piattaforma di crowdfundig. Potete seguire il viaggio tutti i giorni sulla pagina Facebook creata per il pellegrinaggio: dalla terapia alla terra-pia».

Emilio Mariotti

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