Il professor Neri sul Covid avverte: “Dobbiamo riuscire a conciliare salute ed economia”

“Qualcuno dice che la salute viene prima dell’economia, ma le due cose non sono in sequenza”, queste le parole del professor Paolo Neri, fondatore e direttore del Centro ricerche Sclavo, professore ordinario di biochimica, nonché fondatore e direttore Dipartimento di Biotecnologia. Neri, questa mattina, ha presenziato all’evento ‘Covid: una pandemia tra certezze e speranza’, dedicato alla memoria di Alessandra Bagnoli. Il professore ha poi spiegato che “senza economia i livelli di salute di cui godiamo non possono essere mantenuti. Così come senza salute non si può far funzionare l’economia: sono due cose che devono essere conciliate”.

Il professor Neri, a margine di una giornata dedicato al covid, non ha voluto esimersi dal parlare della malattia: “La cosa migliore sarebbe che il virus se ne andasse per non tornare più, come successo con la Spagnola: non vedo perché non dovremmo poter sperare”. “Il problema in futuro -continua Neri- sarà capire quanto dura l’immunizzazione e se dovremo ricorrere a vaccinazioni massicce e se potremo contenere l’intasamento degli ospedali”. “La speranza più vicina -conclude il professore- è la messa in commercio di un farmaco antivirale, che Pfizer sta già sperimentando: una pasticca da comprare in farmacia ai primi sintomi. Una prospettiva simile sarebbe meravigliosa, ma è evidente che ripetere per anni e anni miliardi di vaccini è preoccupante”.

Alessandra Bagnoli, era dirigente del dipartimento di prevenzione, responsabile della rete aziendale delle vaccinazioni per l’area di Siena, nonché capogruppo di Fratelli di Italia nel Consiglio comunale di Siena. All’evento era presente anche il dottor Massimo Capitani, marito di Alessandra, che ha parlato così: “Per la famiglia, è una grande soddisfazione, perché è un modo per ricordare mia moglie ed il suo impegno lavorativo”. Capitani, che è anche direttore della Uoc di Medicina dello Sport, ricorda anche i tempi in cui si affrontava per la prima volta il covid, e nei quali la moglie era in prima linea: “Furono giorni problematici, c’era da allestire tutto con gli ospedali che non erano pronti ad accogliere i malati di covid”, Capitani conclude: “Questo ragazzo, che si era recato al pronto soccorso di Abbadia fu portato alle Scotte di Siena, dove comunque fu necessario affrontare la questione”

In questa mattina non è mancata la voce del sindaco di Siena, Luigi De Mossi, che ha voluto offrire il suo ricordo di Alessandra Bagnoli: “Io l’ho incontrata in molte occasioni, quando era necessario parlare di sanità. Alessandra Bagnoli era una persona, una dottoressa ed una donna che ha fatto una grandissima carriera. Lei è arrivata alla politica dopo aver dimostrato col proprio lavoro delle grandissime capacità, e non il contrario”. “Era arrivata qui -conclude il primo cittadino senese- alla fine di un percorso, non all’inizio e magari per ottenere dei vantaggi. Anzi, forse proprio col suo impegno in politica, in un periodo storico particolare, aveva messo a rischio le proprie possibilità lavorative”.

Emanuele Giorgi