Si sta avvicinando sempre di più il picco dell’influenza in Italia.La rilevazione dei dati è iniziata, come di consueto da qualche mese e terminerà nella 17esima settimana del 2020. Nella 50a settimana del 2019 è stata superata la soglia che determina l’inizio del periodo epidemico. Il numero di casi stimati dall’inizio della sorveglianza è di oltre 1 milione.
“In Toscana avremo un aumento in questa settimana – spiega Emanuele Montomoli, fondatore di VisMederi ed ordinario di Vaccinologia all’università di Siena-. Siamo nella fase ascendente del picco epidemico che si consoliderà a gennaio per poi riscendere nei mesi successivi. La classe più colpita è quella dei bambini, gli anziani hanno maggiore copertura vaccinale. Tra gli 0ver 65 ci sono meno casi ma più gravi”.
Un’esordio improvviso della febbre, da una temperatura bassa a 38,5/39 in pochissimo tempo, un sintomo sistemico ed un sintomo locale respiratorio, il famoso dolore al petto: queste sono le caratteristiche dell’ inizio dell’ influenza anche nella stagione invernale a cavallo tra il 2019 e il 2020. ” Non bisogna confondersi con le altre virosi che circolano anche in questo momento, ci sono anche parainfluenzali , virus respiratori tradizionali – afferma Montomoli- che però non sono come l’influenza”.
“Con il freddo e con la vita di comunità che le persone fanno durante il Natale è possibile che le virosi che si possono trasmettere per via aerea o gastroenterica, orofecale – conclude Montomoli- aumentino esponenzialmente. Quando ci sono sintomi gastroenterici non possiamo parlare di influenza classica, ma di virosi batterica”.