Ancora una volta il tema all’ordine del giorno sono le liste di attesa in sanità.
E’ con molta preoccupazione che abbiamo letto gli articoli usciti sulla stampa recentemente: sono la conferma delle numerose segnalazioni da parte dei cittadini che arrivano nelle Camere del Lavoro CGIL sulle difficoltà incontrate per poter prenotare esami e visite. Segnalazioni che abbiamo fatto presente all’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese negli incontri delle ultime settimane, ma che sono sempre state giustificate come errori o incidenti di percorso; purtroppo ciò a cui assistiamo tutti i giorni non può più essere così banalmente rappresentato.
Se ai lunghissimi tempi di attesa si aggiunge la gravità della prassi – purtroppo da tempo consolidata – di chiudere le agende per le prenotazioni, si rischia di obbligare i cittadini a rivolgersi a strutture private e quindi a pagare ciò che il servizio pubblico dovrebbe garantire in tempi congrui.
In tempi di crisi economica il sistema di welfare si configura come un valore, anche economico, per le fasce più povere della popolazione e una forma di tutela per i più deboli. Costringere questi cittadini a rivolgersi al privato rischia di impoverire ancor di più le famiglie, minando il valore della sanità come diritto di cittadinanza.
La CGIL è da tempo che chiede di intervenire sul governo delle liste di attesa e le Direzioni delle due aziende sanitarie avevano assunto nel corso del 2011 alcuni impegni nei confronti di tutti i cittadini, raccogliendo, attraverso proprie delibere, le linee guida regionali. Questi atti prevedevano una serie di azioni per contenere i tempi di attesa e il divieto di chiusura delle agende da realizzarsi entro il dicembre 2011.
Sarebbe fondamentale che agli impegni che si assumono corrispondessero azioni reali e concrete per garantire risposte ai bisogni dei cittadini e non rimanessero atti di mera facciata.
CGIL Siena