“La Regione non può più temporeggiare”: Anaao pronta per lo stato di agitazione del presidio di Nottola

“Fino a quando la sola volontà dei professionisti potrà garantire gli standard qualitativi attuali? Molto lavoro è svolto in orario volontario aggiuntivo, cosa succederebbe se i professionisti decidessero di dire basta? La Regione non può più temporeggiare, deve pronunciarsi in maniera chiara su quegli Ospedali che svolgono un’azione di governo della media complessità in territori vasti e affatto distanti dagli hub di secondo livello e dai riferimenti provinciali”. La segreteria aziendale di Anaao affonda la lama e dichiara che lo stato di agitazione è questione di giorni, e lo fa partendo da un segnale positivo, un messaggio di gratitudine ed encomio pubblicata sui giornali nei scorsi giorni da parte di un paziente che sottolineava la qualità delle professionalità operanti presso il presidio di Nottola. “Tante pacche sulle spalle e pochi fatti – evidenzia Anaao -, prendiamo atto che ad oggi non sono ancora pervenute risposte chiare circa il disagio lavorativo nel quale tali professionalità operano.

A venti giorni dalla nostra ultima assemblea e a ormai due anni dal nostro primo incontro con le Istituzioni regionali, il quadro appare quantomeno interlocutorio, a fronte di proposte chiare e concrete da parte nostre. L’obiettivo che ci siamo preposti è quello di incrementare l’attrattività professionale per un presidio ospedaliero chiave in questo territorio, al fine di continuare ad assicurare risposte appropriate e di qualità alla domanda sanitaria della popolazione.

La carenza di professionisti è la manifestazione più evidente del disagio a cui abbiamo accennato, dovuto ad un elevato tasso di pendolarismo, a turni in eccesso per la necessità di assicurare la continuità dei servizi e ad una difficoltà nell’allocazione di investimenti atti a garantire il mantenimento di un adeguato appeal professionale. Tale disagio è ribadito dal crescente numero di disponibilità alla mobilità verso altre strutture documentabile tra i professionisti, oltreché dallo scarso reclutamento di giovani dirigenti, soprattutto in alcune discipline.

Il tempo dei buoni propositi è terminato, oggi la fuga di professionisti e il conseguente rischio di riduzione delle tutele per la comunità è concreto. Per evitare tutto questo abbiamo ingaggiato un confronto serrato con le istituzioni, fortemente sostenuto dai cittadini, come dimostrato dalla loro straordinaria presenza alle nostre assemblee”.