Salute

Le Scotte volano in Kenya per formare professionisti nella gestione di arresto cardio-respiratorio e pazienti traumatizzati

Creare nuove competenze, far aumentare le conoscenze, formare istruttori locali e dare l’opportunità di continuare a formarsi, con l’obiettivo futuro di creare un approccio sistemico all’emergenza-urgenza, creando anche un centro di formazione di livello avanzato. Sono stati questi gli obiettivi della missione in Kenya, al North Kinangop Catholic Hospital (100 chilometri circa a nord di Nairobi), per una delegazione multidisciplinare, specializzata in ambito anestesiologico delle Scotte di Siena. Ideatore del progetto e responsabile scientifico, il dottor Salvatore Quarta, anestesista dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Le finalità della missione era la formazione base relativa al trattamento dell’arresto cardio-respiratorio nel paziente adulto e in quello pediatrico, oltre che il trattamento base del paziente traumatizzato. L’Aou Senese ha partecipato attivamente con l’invio e la donazione di materiale didattico e del manichino Blsd adulto.

“Sono stati organizzati complessivamente 13 corsi – spiega il dottor Quarta –: 4 sul Blsd (basic life support- early defibrillation) nell’adulto e nel paziente pediatrico per i professionisti del sistema sanitario kenyota, 5 per gli studenti e altri 2 per il personale laico ospedaliero. Altri due corsi per operatori sanitari avevano come tema il trattamento del paziente post-trauma. Ci tengo a esprimere un sentito ringraziamento a chi ha permesso la realizzazione di questo progetto: il Comitato di Cooperazione Sanitaria Internazionale il cui coordinatore è Stefano Zani, la Uoc Anestesia e Rianimazione perioperatoria e generale diretta dal dottor Pasquale D’Onofrio, la Scuola di specializzazione in Anestesia e Rianimazione dell’Università di Siena diretta da Sabino Scolletta”. “Devo poi ringraziare – conclude il dottor Quarta – l’associazione Siena Cuore, che ha donato due defibrillatori Dae-trainer e la Croce Rossa di Bresso (Milano) che ha donato due defibrillatori automatici”.

Oltre al dottor Salvatore Quarta, facevano parte della missione Chiara Minelli, specializzanda in Anestesia e Rianimazione; Gianni Di Pietro, direttore dei corsi infermieristici e coordinatore infermieristico di Pronto Soccorso a Mantova; ⁠Maurizio Taglieri, infermiere di Pronto Soccorso del presidio ospedaliero Auxologico di Milano; la Dottoressa Federica Marini, specializzanda in Anestesia e Rianimazione al policlinico Niguarda di Milano; e Aaron Pagan, specializzando in Anestesia e Rianimazione all’Università di Genova.

emanuele giorgi

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