Metastasi, studio Nibit-Scotte: sopravvivenza dal 10 al 43% con doppia immunoterapia

A sette anni dalla diagnosi di melanoma con metastasi cerebrali silenti, una delle forme tumorali più difficili da trattare, è vivo il 43% dei pazienti con l’utilizzo dell’immunoterapia con la combinazione di ipilimumab e nivolumab.

Lo dimostra un aggiornamento del trial clinico Nibit-M2 del centro immunoncologia dell’Aou senese fatto con Fondazione Nibit. Il risultato è stato definitivo “straordinario” se “confrontato con il 10% relativo alle terapie standard”.

A presentare la ricerca è stata Anna Maria Di Giacomo in occasione del congresso dell’Esmo a Madrid. “Il melanoma metastatico è stato il primo tumore che ha beneficiato dell’avvento dell’immunoterapia. Se in passato la sopravvivenza media a 5 anni dalla diagnosi era del 5% con la sola chemioterapia, oggi grazie alla combinazione di più farmaci immunoterapici la percentuale ad oltre 7 anni dalla diagnosi è prossima al 50%”, si spiega

“Lo studio – spiega Di Giacomo – ha comparato tre differenti strategie: quella standard, attraverso la somministrazione del chemioterapico fotemustina, la combinazione di fotemustina e ipilimumab, e la combinazione di ipilimumab e nivolumab. Dalle analisi, effettuate su 76 pazienti divisi in tre gruppi a partire da gennaio 2013 a settembre 2018, è emerso che la combinazione ipilimumab e nivolumab è stata in grado di migliorare significativamente diversi parametri tra cui, il più importante, la sopravvivenza globale rispetto alle altre due strategie di cura testate. A sette anni dalla diagnosi la percentuale di pazienti in vita è stata del 43% utilizzando la combinazione dei due immunoterapici, del 10% con fotemustina e del 10% con fotemustina e ipilimumab. Questo risultato è stato ottenuto anche garantendo ai pazienti una buona qualità di vita. Questi risultati sono perfettamente in linea con l’efficacia che si registra utilizzando la medesima combinazione nei pazienti con melanoma metastatico senza metastasi cerebrali silenti”.

“I risultati presentati ad Esmo – conclude il professor Michele Maio, direttore del centro di immunoncologia e presidente di Fondazione Nibit – confermano la nostra iniziale intuizione sulla possibilità di arrivare a trattare il melanoma con l’immunoterapia anche quando metastatizzato al cervello, da sempre considerato un luogo inaccessibile al trattamento immunoterapico. Un’intuizione, frutto della ricerca portata avanti dal centro di immunoncologia di Siena con la Fondazione Nibit, capace di cambiare la pratica clinica corrente e la vita dei malat”.

La bontà di questo approccio è parsa subito chiara già con i primi dati a lungo termine pubblicati dalla rivista Clinical Cancer Research. Risultati che hanno portato AIFA ad approvare la rimborsabilità per la combinazione dei due farmaci a partire dal dicembre 2021.