Se le polmoniti che stanno colpendo i bambini in Cina, e più recentemente anche in Francia, dovessero arrivare pure qui – dove la situazione è tranquilla – l’ospedale Le Scotte sarebbe pronto a rispondere con una terapia consolidata e disponibile per contrastare il mycoplasma pneumoniae, considerato il batterio responsabile numero uno di queste infezioni.
“L’infezione batterica si cura con gli antibiotici ma sembra che in alcuni dei casi in Cina il batterio sia resistente. Ci sono però delle alternative, ma la patologia si cura”, afferma Mario Tumbarello, direttore malattie infettive e tropicali delle Scotte che poi prova a dare una spiegazione sui motivi del boom di casi nell’estremo oriente.
“Alcuni epidemiologi ipotizzano che la Cina abbia attuato una politica covid zero – dice -. Con queste restrizioni la popolazione più giovane non è stata esposta a determinati agenti infettivi. Quindi c’è maggiore circolazione di patogeni”.
Poi c’è il capitolo dell’antibiotico resistenza e della sovraesposizione verso determinati farmaci. “Bisogna farne un uso accorto. Il mycoplasma pneumoniae si è dimostrato resistente all’azitromicina che è stata forse usata eccessivamente quando c’era covid”.
Infine il bilancio sulla campagna vaccinale contro influenza e contro il covid. In Toscana i numeri sono tutto sommato buoni. In Italia però contro il coronavirus bisogna fare di più.”Sarebbe giusto che anziani e fragili facessero entrambi i vaccini”, ha concluso Tumbarello.