Massima attenzione nei confronti dei pazienti anziani con patologie
croniche. Sono infatti positivi i risultati del progetto A.CRO.POLI.S. –
Assistenza alla Cronicità nella Polipatologia a Siena, un servizio
attivo da circa un anno e realizzato in collaborazione tra AOU Senese,
Azienda USL7, Ordine dei Medici e Medici di Medicina Generale e dedicato
all’assistenza dei soggetti più fragili che convivono con le malattie
cronico-degenerative. Dopo una prima fase sperimentale, durata 6 mesi,
il servizio è stato istituito in modo permanente ed è molto apprezzato,
merito anche della preziosa collaborazione dei medici di medicina
generale. “Il servizio – spiega Paolo Morello, direttore generale AOU
Senese – dà indubbiamente buoni risultati dimostrati sia dai numeri, sia
dal fatto che la richiesta assistenziale verso questa unità operativa è
in continuo aumento. Il nostro obiettivo è stato quello di potenziare
l’assistenza verso le malattie croniche, diminuendo l’ospedalizzazione
grazie alla prevenzione della degenerazione delle malattie e aumentando
l’offerta dei servizi”. Nel 2011 sono state prese in carico 189 persone,
110 donne e 79 uomini, di età media intorno agli 80 anni. “I risultati –
spiega il dottor Marco Antonio Bellini, responsabile di Acropolis –
hanno dimostrato come nei soggetti trattati si sia ottenuta una
riduzione del 14,5% del numero totale delle giornate di degenza rispetto
all’anno precedente, con una riduzione media mensile del 20,4%.
Riduzione anche di oltre il 26% del numero medio mensile di accessi in
Pronto Soccorso, con diminuzione del 17% della probabilità di ricovero
ospedaliero in caso di accesso in Pronto Soccorso e del 53,8% della
durata media del ricovero successivo.” Siena ha un indice di vecchiaia
particolarmente alto, pari a 245.10, con una media provinciale di 230.3,
contro una media nazionale di 144.5. “Il vantaggio di Acropolis –
conclude Bellini – risiede nell’aver integrato l’approccio mirato sulle
singole patologie con una presa in carico del paziente affetto
contemporaneamente da più patologie, migliorando in conseguenza il
percorso assistenziale e riducendo pericolose riacutizzazioni delle
malattie croniche. Ciò getta le basi per la definizione di un nuovo
modello assistenziale, capace di conciliare la qualità e
l’appropriatezza con la compatibilità economica”.