I tempi medi di attesa per i trapianti in Toscana sono di 793 giorni (poco più di due anni), rispetto alla media nazionale di 1.028 giorni (quasi tre anni). Il dato è del 2015
La Regione Toscana stanzierà quattro milioni di euro per velocizzare l’accesso ai trapianti. I soldi verranno smistati alle aziende sanitarie in base a progetti specifici in ambito trapiantologico. Il finanziamento di 4 milioni di euro (3.000.000 per il 2016 e 1.000.000 per il 2017) è previsto da una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e approvata ieri dalla giunta.
«I dati toscani su donazioni e trapianti sono già molto positivi, se confrontati con quelli nazionali – ha detto l’assessore Stefania Saccardi – Questo anche grazie alla nostra organizzazione a rete, oltre che, naturalmente, alla generosità dei donatori e dei loro familiari e al lavoro delle associazioni. Con questa delibera noi vogliamo ancora migliorare l’organizzazione di donazioni a trapianti e ridurre i tempi di attesa».
L’Organizzazione Toscana Trapianti (OTT) si propone di mantenere e implementare il sistema regionale donazione-trapianti per il 2016. Per questo si prevede l’avvio di programmi di collaborazione tra coordinamenti locali donazione della stessa azienda sanitaria di area vasta, e di interazione tra aziende sanitarie e aziende ospedaliero-universitarie nell’ambito della stessa area vasta e in ambito regionale.
Questi gli obiettivi:
– omogeneizzare l’efficienza del percorso di procurement di organi, coinvolgendo i servizi di emergenza territoriale 118, i pronto soccorso, le cardiologie, le terapie intensive dotate di ECMO (extracorporeal membrane oxygenation, ossigenazione extracorporea a membrana) relativamente alla donazione a cuore fermo e i servizi di emergenza territoriale 118, i pronto soccorso, le stroke unit e le terapie intensive relativamente alla donazione a cuore battente;
– riorganizzare il programma regionale di procurement di organi toracici, in particolare polmone, anche nell’ambito di un’azione del CNT (Centro Nazionale Trapianti) relativa alla scarsa disponibilità a livello nazionale di organi come cuore e polmone;
– perseguire l’autosufficienza regionale rispetto al fabbisogno di tessuti;
– migliorare i percorsi assistenziali post trapianto.
Le aziende sanitarie sono tenute a presentare progetti in queste aree: sviluppo di progetti di interesse regionale, di collaborazione nazionale, di carattere innovativo; progettualità di area vasta; mantenimento delle funzioni della Rete trapiantologica regionale; progettualità aziendale finalizzata alla efficienza del processo di donazione e al superamento delle criticità riscontrate. I progetti saranno valutati da un’apposita commissione, costituita all’interno del Comitato tecnico regionale trapianti, organismo consultivo di OTT. L’OTT si impegna ad assumere iniziative specifiche di informazione e sensibilizzazione in tema di donazione e trapianto.
Questi alcuni dei progetti già presentati per il 2016:
– Programma organi toracici: polmone. Il Centro nazionale trapianti ha identificato il trapianto di polmone come emergenza trapiantologia nazionale; la elevata età media dei donatori, anche in presenza di un’alta percentuale di donatori, riduce drasticamente la disponibilità dell’organo polmone. E’ quindi necessario un programma di innovazione che punti ad aumentare sensibilmente la quota di organi trapiantati. Il “Progetto Polmone della Regione Toscana” è stato sviluppato dalle AOU di Careggi, Siena e Pisa;
– Programma organi toracici: cuore. Il trapianto di cuore risente molto della elevata età media dei donatori e delle malattie associate; il numero di trapianti si è stabilizzato, ma è necessario procedere a livello regionale a un programma che punti a incrementare la quota di organi trapiantati. Il progetto è stato sviluppato dalle AOU di Careggi, Pisa e Siena e dalla Fondazione Monasterio;
– Programma donazione a cuore fermo (NBHD). E’ un programma nazionale del CNT, nell’ambito del quale la Regione Toscana, in collaborazione appunto con il CNT, sta svolgendo un ruolo operativo e di innovazione di rilievo. Il numero dei trapianti di organi provenienti da donatori a cuore battente (HBD) non è adeguato alle esigenze del pool di persone con grave insufficienza d’organo ed è quindi logico ed etico rivolgersi ad un pool di donatori fino a pochi anni fa non presi in considerazione dal nostro sistema, appunto i donatori per i quali l’accertamento di morte sia stato condotto con criterio cardiaco. In questo modo si ritiene di poter raggiungere una percentuale di trapianti da donatori a cuore fermo di circa il 30%. Il progetto coinvolge tutte le aziende ospedaliero universitarie e sanitarie della Toscana. E’ il quarto anno che OTT finanzia il progetto NBHD e, al momento, si ritiene che nel corso del 2016 verranno effettuati i primi trapianti di rene.
Altri progetti riguardano il trapianto di fegato, il programma regionale tessuti e cellule, il programma di potenziamento dei laboratori di anatomia patologica e miglioramento degli standard di sicurezza, efficienza e qualità, il programma regionale per lo studio e la prevenzione delle opposizioni.
I dati toscani su donazioni e trapianti (fonte OTT)
I tempi medi di attesa per un trapianto di organo in Toscana sono di 793 giorni (poco più di due anni), rispetto alla media nazionale di 1.028 giorni (quasi tre anni). Il dato è del 2015.
Nel 2015 in Toscana i donatori segnalati sono stati 331, quelli utilizzati 141. I dati toscani sono molto più alti rispetto alla media nazionale. Al 6 giugno 2016, il dato toscano è di 101,9 donatori segnalati per milione di abitanti, quello nazionale di 35,1. Quanto ai donatori utilizzati, in Toscana sono stati 42,6 per milione di abitanti, in Italia 17,7.
I trapianti realizzati in Toscana da donatore con cuore battente sono stati 242 nel 2012, 238 nel 2013, 243 nel 2014, 254 nel 2015, 100 al 6 giugno 2016. Al 6 giugno, la media di trapianti realizzati in Toscana con organi da donatore con cuore battente è di 61,6 per milione di abitanti, rispetto al 38,5 della media nazionale. E’ più alto della media nazionale, però, anche il numero di opposizioni (rifiuto dei familiari ad autorizzare la donazione di organi del loro congiunto deceduto): al 6 giugno in Toscana sono state il 38,8%, rispetto al 34,5% della media italiana. E proprio allo studio e alla prevenzione delle opposizioni è dedicato uno dei programmi che verranno finanziati.