Quei letti abbandonati al policlinico delle Scotte

Quando si dice la scarsa manutenzione. Non fa mai piacere mettere in evidenza certe situazioni, soprattutto per una struttura  – quella senese del policlinico delle Scotte- che vanta ancora, sebbene in maniera nettamente inferiore rispetto a qualche anno fa, ottimi risultati anche oltre i confini nazionali.

L’azienda ospedaliera universitaria senese purtroppo ha risentito notevolmente di una crisi più politica che economica, eppure se c’è qualcosa che va mantenuto con ogni forza è proprio il buono stato della sanità pubblica. Nel nostro territorio, l’ospedale è sempre stato un punto di riferimento per migliaia di pazienti di ogni età che ricercavano l’eccellenza dei medici e del personale infermieristico della ‘scuola senese’, frutto di una grande università e di scuole di specializzazione che hanno rappresentato fino a poco tempo fa il fiore all’occhiello dell’intero territorio.

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Non è più così. Non lo è affatto. E’ per questo che pubblichiamo queste foto che di per sé non sarebbero tra i problemi più gravi che abbiamo ma sicuramente contribuiscono a peggiorare l’immagine del policlinico delle Scotte. Oltretutto creano un grosso disagio anche per il passaggio dei letti con pazienti.

Undici barelle ‘parcheggiate’ lì, da settimane e a caso all’esterno del Pronto Soccorso e nella camera calda  – ovvero il luogo dove i pazienti vengono fatti uscire dall’ambulanza per fare evitare loro sbalzi termici durante l’ingresso in ospedale – unidic letti rotti e messi a giacere in attesa del nulla. Nessuno che li aggiusta, nessuno che li sposta. Letti che hanno anche un costo non indifferente e che , aggiustati, potrebbero essere riutilizzati. E che, se proprio non sono rimediabili, sicuramente vanno spostati perché rappresentano un ostacolo per il passaggio nel momento delle emergenze, quando in ambulanza arrivano anche pazienti gravi. Ma, questo è ancora più grave, sono undici letti in meno per il pronto soccorso dove c’è sempre bisogno.

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La buona salute del policlinico si vede anche da questi dettagli, che poi di poco conto non sono. Utilizzare il buon senso per far funzionare al meglio quel poco che rimane, sarebbe auspicabile. Smettere di pensare che ciò che non è nostro non ci appartiene, valutare invece che quegli 11 letti – 7 nella camera calda e 4 all’ingresso del pronto soccorso  – sono fondamentali ma anche, così come sono, grande ostacolo per le attività di pronto soccorso.