Parte a Siena, al policlinico Santa Maria alle Scotte, il programma italiano per l’impianto di una nuova protesi ibrida per le malattie dell’aorta. Si tratta di protesi disegnate per trattare in un unico intervento gli aneurismi complessi dell’aorta toracica. Il primo impianto con questa nuova metodica è stato effettuato dall’équipe di Cardiochirurgia delle Dissezioni Aortiche, guidata dal dottor Eugenio Neri, insieme ai colleghi Enrico Tucci, Luigi Muzzi e Antonio Benvenuti, coadiuvati dall’anestesista Irene Rossi e dalla perfusionista Ilaria Orrù, e con il coordinamento del professor Giuseppe Gotti. Il caso, molto complesso a causa delle importanti patologie associate, è stato valutato insieme alla Radiologia Interventistica, diretta da Carmelo Ricci.
La protesi utilizzata è un’evoluzione di quella ideata e brevettata dallo stesso cardiochirurgo Neri, che porta il nome della sua città, Siena, “così chiamata – spiega Neri – perché i nostri pazienti vivano portando sempre Siena nel cuore. La variazione sulla nostra protesi è stata realizzata da un’azienda scozzese ed è utilizzabile solo in tre centri accreditati. Noi siamo stati i primi a partire in Italia e questo è un importante riconoscimento per le professionalità del nostro ospedale”. Questi interventi sono effettuati in circolazione extracorporea con arresto di circolo ipotermico. “Si tratta di un intervento cardiochirurgico – aggiungono i dottori Muzzi e Tucci – effettuato portando la temperatura corporea a 25 gradi, con perfusione selettiva dei vasi cerebrali. Lo stent associato alla protesi viene collocato direttamente nella parte danneggiata dell’aorta toracica e, una volta posizionata la componente endovascolare della protesi, si completa chirurgicamente la procedura, sostituendo l’arco aortico e l’origine dei tronchi arteriosi a destinazione cerebrale”. Questa soluzione permette di evitare un secondo intervento, con importanti vantaggi per i pazienti. Fondamentale in questo percorso il supporto della Terapia Intensiva Cardiotoracica, diretta dalla professoressa Bonizella Biagioli, con il prezioso supporto del dottor Luca Marchetti, responsabile Anestesia in cardiochirurgia. I tre centri pilota condivideranno tutti i dati relativi al trattamento con questa nuova protesi mediante la realizzazione di un unico database, in modo da studiare l’andamento dei pazienti. La Cardiochirurgia delle Dissezioni Aortiche senese è tra i pochi centri in Italia a trattare l’aorta in tutti suoi segmenti: toracico, toraco-addominale e addominale, sia in maniera tradizionale che endovascolare ovvero, come in questo caso, con tecnica “ibrida”.
(Nella foto, da sinistra a destra i cardiochirurghi Enrico Tucci, Giulio Tommasino, Eugenio Neri, Luigi Muzzi e l’anestesista Luca Marchetti)
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