Mancano pediatri in tutta Italia, anche a Siena. L’allarme a livello nazionale viene lanciato dalla Fondazione Gimbe, che parla di “famiglie in sempre maggiori difficoltà”, e viene confermato nel territorio senese anche da Roberto Monaco, presidente dell’Ordine dei medici di Siena.
I numeri che evidenziano tale carenza a livello italiano sono elevati: secondo la Fondazione Gimbe servirebbero in questo momento almeno 840 pediatri in più nello Stivale per garantire tutti i bisogni e le necessità delle famiglie. La situazione è peggiorata nel tempo, nel corso degli anni, a causa di una programmazione che si è rivelata nei fatti non adeguata. Tra il 2019 e il 2021 il numero dei pediatri in Italia è diminuito ulteriormente, del 5,5%, peggiorando ancora di più la situazione. I molti medici che sono andati in pensione non sono stati adeguatamente sostituiti. “L’allarme sulla carenza dei pediatri di libera scelta – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – oggi è lanciato da genitori di tutte le regioni italiane, dal nord al sud del Paese con narrative nelle quali si intrecciano questioni burocratiche, mancanza di risposte da parte delle Asl, pediatri con numeri esorbitanti di assistiti, sino all’impossibilità di esercitare il diritto di iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia con potenziali rischi per la salute, in particolare dei più piccoli e dei più fragili”.
Monaco conferma la situazione di difficoltà anche a Siena, sia a livello ospedaliero che territoriale, e parla di una cattiva programmazione avvenuta in passato con la mancanza di un numero di posti adeguato nelle scuole di specializzazione. La situazione, dichiara il presidente dell’Ordine dei medici di Siena, è migliorata a questo proposito negli ultimi anni, con più posti per formare nuovi professionisti, ma risvolti positivi potremo vederli solamente tra qualche anno. “La carenza a livello nazionale non risparmia il territorio senese – afferma Monaco. – Anche a Siena c’è una carenza di pediatri, sia a livello ospedaliero che nel territorio. Ciò può creare problemi soprattutto nelle zone periferiche. Si dovrebbero aumentare le borse di studio, come hanno fatto gli ultimi due ministri, ma i risultati potremo vederli soltanto tra qualche anno mentre adesso il problema è serio”.
Gennaro Groppa