La paziente sta rispondendo bene alle cure ed è ricoverata in Terapia Intensiva Cardiochirurgica, in prognosi riservata, dove rimarrà circa un mese. “E’ un traguardo che ci riempie d’orgoglio – ha detto Pierluigi Tosi, direttore generale AOU Senese – e che porta il nostro ospedale tra le migliori eccellenze italiane della cardiochirurgia”. Come funziona il cuore artificiale totale? “L’impianto – spiega Maccherini – è formato da due sacche di plastica che svolgono la funzione di sostituire i due ventricoli indipendenti di destra e di sinistra. Queste sacche si riempiono e si vuotano attraverso quattro valvole meccaniche, esattamente come accade in un cuore vero, grazie ad un sistema pneumatico regolato da un doppio compressore, alimentato elettricamente da batterie portatili e da corrente continua di rete, in modo che il paziente, a casa, possa avere una vita quotidiana normale e sia in grado di muoversi autonomamente e di gestire il sistema”. Il cuore artificiale totale viene scelto come terapia per quei i pazienti che non sono candidabili al trapianto d’organo e che non possono ricevere l’impianto di un sistema di assistenza ventricolare solamente sinistro, già operativo alle Scotte da due anni e impiantato su 19 pazienti, grazie ad un programma fortemente sostenuto della Regione Toscana e coordinato dai professori Gianfranco Gensini e Guido Sani. “Nel caso specifico – aggiunge Bernazzali – la paziente presentava una condizione clinica gravissima e, a causa di altre patologie, non era candidabile al trapianto. Non poteva inoltre ricevere il solo sistema di assistenza sinistra a causa di una concomitante disfunzione anche del ventricolo destro”. Il cuore artificiale totale, sistema che ha il costo di circa 94mila euro, è un apparecchio da utilizzare essenzialmente come “ponte”, in attesa del trapianto. In casi come questi l’impianto di cuore artificiale è l’unica possibilità per continuare a vivere, e consentire quindi alla paziente di avere un “ponte” verso il trapianto d’organo vero e proprio nel caso in cui si possa stabilizzare la situazione clinica e trovare un organo compatibile con la propria condizione. “Il nostro centro – prosegue il professor Gotti – è l’unico in Toscana ad effettuare trapianti di cuore, attività avviata nel 1994 e che conta già 363 trapianti, trapianti di polmone, operativi dal 2001 e arrivati a quota 93, impianti di sistemi di assistenza ventricolare sinistra, impianti di cuore artificiale totale e innovativi interventi sulle dissezioni aortiche, con un team multidisciplinare dedicato e altamente qualificato che, negli anni, è cresciuto e si è specializzato sempre più”. I pazienti con scompenso cardiaco possono trovare in Toscana, a Siena, tutte le possibili alternative. “E’ un risultato importante – conclude Favilli – perché lo scompenso cardiaco è una patologia in forte aumento che colpisce, nel 70per cento dei casi, persone con meno di 65 anni”.
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