Si è conclusa la tre giorni di “Territori sicuri” riservata ai residenti nel comune di Sovicille, con la partecipazione di oltre tremila persone allo screening effettuato agli impianti sportivi di Rosia. Sono 17 le persone positive individuate su 3.081 tamponi effettuati, mentre in 14 casi si sono registrati positivi a bassa carica per i quali sarà necessario ripetere i test.
“L’attività di prevenzione su larga scala che mettiamo in campo con Territori sicuri – afferma Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est – ci consente di individuare positivi asintomatici, bloccando la diffusione del contagio, e di realizzare una fotografia emblematica della situazione di una comunità. La partecipazione registrata dimostra una spiccata sensibilità in un’area dove si era registrato un incremento di casi, con la presenza di varianti. Proseguiremo in questa attività di testing e tracciamento, convinti che sia un’operazione decisiva per contrastare il virus in parallelo con la crescita della campagna di vaccinazione”.
E il sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti sottolinea l’importanza dell’iniziativa. “Esprimo soddisfazione – osserva Gugliotti – perché Territori sicuri ha riscosso l’attenzione di una parte importante della popolazione che ha compreso il senso dell’iniziativa e l’obiettivo di frenare la diffusione del virus. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo screening accurato: le associazioni di volontariato che si sono impegnate con slancio e passione, tutti gli operatori sanitari e i medici di medicina generale per la professionalità unita alla dedizione, e ovviamente tutti i soggetti che hanno reso possibile l’operazione, Regione, Asl, Federsanità Anci. Il numero finale dei positivi da una parte conforta perché è relativamente contenuto, ma dall’altro ci fa capire che senza questa iniziativa oggi avremmo 17 persone asintomatiche, con i relativi contatti, veicolo del virus nella nostra comunità. Bene quindi essere intervenuti con un’azione preventiva”.
Il progetto “Territori sicuri” è promosso dalla Regione Toscana con Anci, Upi, Misericordie, Pubbliche Assistenze Riunite e Croce Rossa Italiana, insieme agli operatori sanitari, la medicina generale e la pediatria di famiglia, oltre ad Ars Toscana, alle Asl e alle Società della salute.