Lo scientist di VisMederi Alessandro Torelli ci aiuta a capirne di più sui vaccini, sui loro pro e contro
Vaccino sì, vaccino no. Ormai è un dibattito all’ordine del giorno, alimentato dalle informazioni circolanti sui social e sul web. L’importante è verificare chi parla di cosa, valutando se a discutere sull’argomento siano o meno fonti attendibili.
Alessandro Torelli, scientist di VisMederi – società di ricerca e servizi qualificati che opera nel campo delle Scienze della Vita e della Sanità Pubblica -, ci aiuta a capirne di più sui vaccini.
Che cos’è il vaccino?
«E’ il modo più efficace per difenderci contro le malattie infettive. Abbiamo anche i vaccini terapeutici, ad esempio quelli impiegati in campo oncologico, come coadiuvanti di altri medicinali nella lotta contro i tumori. Più in generale potremmo definirlo come la formulazione che ci aiuta a difenderci dai microrganismi patogeni. Letteralmente il termine deriva da “vacca”, per via degli studi di inizio ottocento di Edward Jenner, che iniziò a utilizzare il vaiolo bovino per prevenire l’insorgenza di quello umano.
Oggi sappiamo che i vaccini servono a stimolare il nostro sistema immunitario, affinché ci difenda dalle malattie».
Perché è importante vaccinarsi?
«In primo luogo per fare in modo che il nostro organismo si protegga dagli agenti patogeni, poi perché così aiutiamo gli altri a difendersi. Se noi ci vacciniamo garantiamo la minore trasmissione dei microrganismi “cattivi”. Quindi anche chi non può vaccinarsi, tipo gli immunosoppressi, può essere protetto dalla nostra vaccinazione. E’ il vantaggio della cosiddetta “immunità di gregge”».
Ogni momento è buono per vaccinarsi?
«No, bisogna essere in forma per farlo. Una vaccinazione fatta durante un’influenza o in un periodo di malessere può portare a sequele, cioè ad alterazioni organiche o funzionali persistenti, non gravi».
Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini?
«Un vaccino contiene, principalmente, le componenti del patogeno e altre sostanze. Questo contenuto della formulazione vaccinale può dare, come effetto collaterale, una risposta immunologica troppo accentuata. Si possono avere, quindi, dei casi di ipersensibilità oppure delle risposte allergiche alle componenti del vaccino. Gli audiuvanti contenuti nelle formazioni vaccinali sono sostanze un po’ aggressive per il corpo umano, ma servono a far rispondere al meglio il nostro organismo».
Per lei i media si occupano troppo dei vaccini o lo fanno male? Come dovrebbero comunicare sull’argomento?
«I media, ultimamente, stanno dando la “caccia alle streghe”. Per esempio su Facebook circolano alcune bufale sui vaccini, come quella che li correlano all’autismo. In tutta la storia delle vaccinazioni esiste un solo caso conclamato dov’è stato provato questo rapporto. I media dovrebbero informare meglio la popolazione, usando termini semplici e illustrando i pro e i contro della vaccinazione. Per quanto mi riguarda, i contro non esistono e i pro sono la difesa del nostro organismo, la protezione di quello degli altri e i risparmi che può ottenere il Sistema sanitario nazionale. Vaccinandosi riusciamo a evitare le ospedalizzazioni, l’utilizzo di antibiotici e la farmaco resistenza da antibiotici».
Emilio Mariotti