La giunta regionale dice sì alle linee di indirizzo per la prevenzione e gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Il documento, proposto dall’assessore alla sanità Simone Bezzini, è stato condiviso nel tavolo “Osservatorio regionale aggressioni”, di cui fanno parte la Regione Toscana, che lo coordina, le Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, la Fondazione Gabriele Monasterio e Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica) e nell’incontro di formazione del 14 maggio scorso.
L’atto è l’esito tecnico e attuativo di precedenti delibere di giunta, finalizzato a migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori della sanità, perseguendo obiettivi ben precisi: promuovere maggiori e omogenei livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie per quanto concerne i fenomeni di aggressioni agli operatori e agli utenti; migliorare la sicurezza del personale sulla base dei livelli di rischio; gestire ogni episodio di violenza, segnalato in azienda, e monitorare gli eventi sentinella, impedendo il ripetersi dell’accaduto e individuando le cause, che lo determinano, e le eventuali misure necessarie da intraprendere.
“La violenza nei confronti di chi lavora all’interno delle strutture sanitarie e socio-sanitarie è un tema di salute pubblica, che va approfondito e riconosciuto preventivamente, per gestire al meglio gli eventi, contrastare i comportamenti aggressivi e attivare tempestivamente le misure idonee – commenta Bezzini -. La Toscana è stata sempre particolarmente attenta a questo fenomeno, tanto da favorire la nascita di un gruppo multidisciplinare nell’ambito di un tavolo permanente di osservazione, che ha provveduto a redigere un documento di indirizzo su dove, nei confronti di chi, quando e con quali azioni intervenire, per pianificare le misure di prevenzione, di contrasto e gestione del problema. Spetta adesso alle aziende, tramite specifiche procedure operative, organizzarsi di conseguenza come hanno già cominciato a fare. Stiamo lavorando anche a una campagna di comunicazione specifica su questo tema”.
L’osservatorio regionale, lo ricordiamo, effettua un monitoraggio trimestrale degli atti di violenza a danno del personale sanitario, raccogliendo le segnalazioni delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie toscane, di Ispro e della Fondazione Gabriele Monasterio, al fine di avere piena contezza del fenomeno.
Il 10 giugno scorso, inoltre, è stato costituito l’osservatorio nazionale sulla sicurezza di chi esercita le professioni sanitarie e socio sanitarie, di cui è entrata a far parte anche la Regione Toscana.