Parliamoci chiaro: tutti abbiamo quell’amico su Facebook che ha il profilo invaso da belanti gattini, quello che ha fotografato il suo cane in tutte le posizioni che un canide può assumere ed ha ben pensato di condividere l’opera con il popolo cibernetico perché… cosa c’è di più bello?
In realtà , oltre alla condivisione ossessivo compulsiva dei momenti di intima igiene del nostro quadrupede, la possibilità di connettersi in tempo reale con quante più persone possibili, ha segnato anche una svolta positiva per le adozioni, ma sopratutto per il ritrovamento di animali smarriti. E’ facile, adesso, coinvolgere la massa del web e questo va sicuramente a favore anche di quelle associazioni di volontari che si occupano dei piccoli randagi o degli “orfanelli” in cerca di un umano che si prenda cura di loro. Sul territorio senese, ad esempio, ne abbiamo un consistente numero ma, di questo, ne parleremo prossimamente.
Purtroppo, il web mostra anche una faccia più distorta, un po’ ingenua forse, che va a minare gli aspetti positivi di cui sopra. Nel confronto che spesso si crea all’interno dei vari gruppi di condivisione sul mondo animale, vi è una dilagante generalizzione, uno scambio reciproco di consigli che spesso andrebbero lasciati unicamente agli esperti:
“Il mio cucciolo ha la gastrite, che mangime posso dargli?“
E’ solo un esempio, ma di domande simili se ne leggono ovunque. Il problema, oltre al dubbio espresso nella sede meno indicata, è la quantità di risposte disparate che – come è ovvio che sia – derivano dalle singole esperienze. Singole, appunto. Perché di singolarità si parla, anche nel mondo animale. Partiamo dal fatto che in ambito veterinario, non esiste l’assolutezza: la scelta della cura o del cibo adatto, deriva dallo studio approfondito del soggetto in questione. Solo con la conoscenza approfondita dei problemi dell’animale (allergie, intolleranze, derivazioni genetiche…) è possibile stabilire quali siano le accortezze e le cure più idenee per il suo benessere. L’unico consiglio valido (e che vale per tutti) è quello di rivolgersi direttamente a chi ne sa più di voi: il negoziante di fiducia potrà sicuramente indicarvi i cibi migliori, rivolgetevi a specialisti e professionisti degli ambiti di vostro interesse, come può essere il veterinario, l’educatore o la toilette più giusta.
Niente improvvisazione, quindi, niente “fai da te” per il benessere dei nostri compagni di vita. Facebook sarà sicuramente più comodo, a portata di click direttamente dal nostro divano, ma è certo che la vita e la salute del nostro animale valga la fatica di uscire di casa per rivolgersi a qualcuno che ha le competenze specifiche per garantirvi le cure adeguate.
Arianna Falchi