Come ogni anno, è arrivato il periodo delle nascite e delle numerose cucciolate che, spesso, rendono arduo il lavoro per i tanti volontari che operano nel mondo animale. Sono soprattutto i gattini a proliferare, a partire dalle colonie feline dove non sempre si riesce a sterilizzare le gatte, ma anche i privati – proprietari di gatti – a cui le cucciolate sfuggono di mano. Ci ritroviamo così di fronte ad abbandoni di un numero indefinito di cuccioli, a gravidanze mal gestite e a nutrimenti errati.
In primo luogo, è necessario agire preventivamente se non si è intenzionati a gestire una cucciolata. E’ opportuno pensare alla sterilizzazione della gatta se questa è solita uscire autonomamente all’aperto, poiché è facile che possa accoppiarsi e restare incinta di un randagio o di un altro felino che frequenta la zona. In caso di gravidanza, è necessario organizzare il parto in maniera opportuna preparando una cuccia idonea dove la gatta possa trascorrere le ore necessarie (il travaglio può durare generalmente dalle 12 alle 24 ore, mentre il parto dalle 2 alle 6). Non spostatela, rischiereste di farle interrompere bruscamente il parto. Una volta nati i gattini, sarà lei stessa ad occuparsene.
Per quanto riguarda l’allattamento, a volte è necessario utilizzare latte alternativo a quello della madre. Evitare assolutamente il latte di mucca: esiste un latte apposito per i cuccioli che potete tranquillamente reperire in negozio.
In caso in cui vi imbattiate in uno (o più) dei tanti gattini che vengono abbandonati, è ovviamente necessario portarlo immediatamente dal veterinario: appena nati, i cuccioli sono molto fragili e privi di difese immunitarie.
Arianna Falchi