Pare che finalmente il tempo ci faccia dono di temperature gradevoli e giornate di sole (pare…). Questo significa che i nostri amici a 4 zampe possono finalmente godersi lunghe giornate all’aperto, passeggiate in campagna e corse a Pian del Lago, senza tornare a casa ricoperti di fango fino all’ultimo pelo.
Tutti i padroni di animali sanno benissimo che con i nostri compagni non è possibile abbassare la guardia, sopratutto all’aperto. Oggi parliamo dei temuti forasacchi, quelle piccole spighe appartenenti alle graminacee selvatiche che rappresentano un vero pericolo per l’animale.
Intanto, un forasacco si riconosce per la tipica forma a lancia rivestito da una fitta e ispida zigrinatura. Queste graminacee si sono evolute proprio per attaccarsi al pelo dell’animale e diffondersi nell’ambiente.
Rivestito fida piccoli dentelli difficilmente percettibili ad occhio nudo, il forasacco si insinua facilmente nella cute del cane, nel naso, nell’orecchio o tra le zampe, creando vere e proprie gallerie nella pelle.
Questo avviene perché sono proprio i movimenti del cane a farlo muovere e proseguire in avanti, portando con sé gravissime infezioni.
Il forasacco è un’emergenza veterinaria. I sintomi possono essere arrossamento, pus, edema e gonfiore accompagnato da dolore. Se il cane avesse subìto la penetrazione nel naso, è probabile vederlo iniziare a starnutire continuamente con fuoriuscita di sangue.
La cosa importante per salvaguardare i nostri amici, è prevenire. Sarebbe bellissimo impedirgli di andare nell’erba alta, ma questo non è sempre possibile.
La cosa migliore da fare è tenere sempre il cane pulito e controllarlo dopo ogni passeggiata: per i cani a pelo lungo, è auspicabile una bella tosatura alla vostra toilette di fiducia, così che si riduca il rischio di far attaccare i forasacchi.
Arianna Falchi