Abbiamo parlato molto della stagione delle nascite. Un momento di vita, ma anche un periodo nel quale aumentano gli abbandoni dei cuccioli indesiderati. E’ una parte dell’anno in cui i volontari e le volontarie che operano nel mondo animale sono chiamati ad uno sforzo in più, ad una maggiore presenza sul territorio e, a volte, ad aprire le porte di casa. Tra questi, le volontarie dell’associazione A.mici Miei di Siena. Eleonora Stucchi ci racconta il ruolo delle volontarie che diventano “balie” per i gattini ancora in fase di allattamento.
Cosa bisogna sapere per svolgere questo ruolo?
“Intanto è importante affidarsi ai consigli di chi già lo fa da tempo. Intorno a Siena siamo 5 persone a farlo: abbiamo avuto anche più di 20 cuccioli in contemporanea. La scorsa settimana ce ne sono arrivati 15 tutti insieme”.
Come si gestisce un numero così elevato di cuccioli?
“Fino a 6 mesi non si può sapere se sono fiv o felv negativi. Di norma devono passare 15 giorni di quarantena in cui i nuovi cuccioli vengono tenuti separati dagli altri e se non manifestano cosa strane, si uniscono”.
Quali malattie possono manifestarsi?
“Infezioni oculari tipo herpes virus, lesioni in bocca, problemi a livello polmonare o peggio di tutti la gastroenterite. Ci se ne accorge con il cucciolo che mostra disappetenza, vomito e diarrea molto forte. In più diventano totalmente letargici”.
Quali sono gli strumenti e gli alimenti adatti?
“Utilizziamo dei biberon. Consigliamo di usare latte di capra intero all’inizio e poi informarsi per l’acquisto di latte liofilizzato adatto ai cuccioli. Il discorso è questo, quando sono molto piccoli l’allattamento risulta più facile perché non sono ancora abituati alla tetta della mamma. Quando arrivano da noi ed hanno già intorno ai 15 giorni, iniziano a complicarsi le cose perché vogliono la mamma e invece si ritrovano ad essere allattata con una tettarella di gomma”.
Che regole bisogna seguire per l’accoglienza e l’allattamento del gattino?
“La prima cosa è creare una fonte di calore per il cucciolo. Il gattino fino ad un mese di vita non riesce a regolare la temperatura corporea: è consigliato allestire una cuccia con qualcosa di morbido e una borsa dell’acqua calda coperta. Ovviamente, deve avere lo spazio per muoversi e spostarsi nel caso senta caldo. Il gatto, durante l’allattamento, deve stare a pancia in giù, così che il latte possa scendere. Bisogna assicurarsi che il corpicino sia caldo, deve avere una temperatura tra i 38 e i 39 gradi: se il gatto è freddo, NON allattare assolutamente, si rischia di ucciderlo. Poi è importante che il micio abbia fatto pipì prima di mangiare: si possono stimolare massaggiandoli con un batuffolo di cotone dall’ombelico fino all’ano. Ovviamente, controllare che il latte scenda goccia a goccia dal biberon e non velocemente. L’allattamento dura circa una trentina di giorni.
Se si trova gatto con dentini, va svezzato con delle mousse aggiunte ad acqua somministrandola con siringa senza ago “.
Qual è la situazione sul territorio senese?
“Noi ci ritroviamo con circa 40 cuccioli da allattare all’anno. In totale contando anche quelli più grandicelli, 100 – 120 all’anno, quasi tutti abbandonati”.
Se si trova un cucciolo, cosa si deve fare?
“E’ importante sapere che se si trovano dei gattini soli NON vanno assolutamente toccati o spostati. Bisogna aspettare almeno qualche ora, perché è probabile che la mamma sia nei paraggi e li stia spostando: se si toccano, lei non li vorrà più. Una volta assicurati che siano soli e averli messi al caldo, potete chiamare l’associazione A.Mici Miei: vi daremo tutti i consigli necessari”.
Arianna Falchi