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Autocarro: come risparmiare sull’assicurazione

Stipulare una polizza assicurativa obbligatoria per il proprio mezzo è ormai una pratica che si fa persino online, soprattutto perché sul web vi sono comparatori o siti che consentono di avere preventivi personalizzati. 

Laddove poi il veicolo sia di dimensioni importanti come un autocarro, allora occorre informarsi bene, in quanto le variabili da considerare sono numerose.

Assicurazione autocarro: come funziona la classe di merito e l’immatricolazione

Innanzitutto, prima di sottoscrivere la polizza, è importante assicurarsi di individuarne una che sia specifica per autocarri, con l’entità del premio che varia a seconda della classe di merito di partenza. In tutto ne esistono 14 e più tale classe risulta elevata, maggiore può risultare il premio da pagare. 

Ma è possibile aumentare il livello e quindi diminuire il premio, se non si provocano incidenti di anno in anno; qualora, invece, ciò accada, si può anche retrocedere fino all’ultima classe. Avere una storia assicurativa di partenza già ideale, quindi, rappresenta uno dei modi principali per risparmiare.

L’anno di immatricolazione è un altro elemento importante perché più l’autocarro è datato, maggiore potrà rivelarsi la tariffa della polizza, a meno di non riferirsi a mezzi di interesse storico con coperture dedicate ma alcune limitazioni in più: ad esempio, vengono definite d’epoca le vetture per le quali siano passati oltre 35 anni dalla prima immatricolazione e storiche tra i 20 e i 30 anni. 

In molti casi si può circolare sempre e non solo in occasione dei raduni, avere incluse coperture come furto e incendio e danni al conducente e persino la Carta Verde per circolare all’estero.

Altre varianti da considerare per risparmiare sull’assicurazione autocarro

Rispetto a un’autovettura, l’autocarro ha una cilindrata maggiore e ciò rappresenta un’ulteriore discriminante in fase di preventivo per la polizza; ma, ancor più determinante è la cosiddetta “portata massima” del veicolo, verificabile dalla carta di circolazione, nella quale si indica chiaramente il peso del carico consentito.

In linea generale, un autocarro a uso privato può avere un premio assicurativo più basso rispetto a uno aziendale, ma esistono formule dedicate che consentono di risparmiare anche in quel frangente: ad esempio, quelle temporanee per chi non lo utilizzi di frequente – e ciò vale anche per i privati.

Le compagnie assicurative spesso applicano anche una franchigia e ciò va valutato con attenzione prima della decisione finale: si tratta di un valore che può definirsi relativo o assoluto. Nel primo caso, qualora il conducente dell’autocarro subisca un incidente ma il valore da corrispondere sia inferiore alla franchigia, allora dovrà provvedere personalmente alle spese di riparazione; nel secondo caso, il risarcimento avverrà solo per la parte eccedente rispetto al valore di base della franchigia. Di solito è consigliabile ricercare compagnie assicurative che non prevedano franchigia o ne abbiano una limitata, soprattutto in presenza di classe di merito molto bassa.

Le opzioni accessorie, poi, sono quelle che di certo possono far lievitare o diminuire anche in maniera drastica il premio assicurativo di un autocarro. Una delle indispensabili potrebbe essere l’assistenza stradale, che consente ai mezzi di essere rimorchiati senza spese in caso di guasto o incidente: essa diventa un’opzione importante in presenza di mezzi molto datati. Per la “furto e incendio” o la polizza cristalli, invece, occorre verificare sempre l’età del veicolo. Se è nuovo e in perfette condizioni, e soprattutto viene parcheggiato in strada, allora si tratta di coperture ideali.

Infine, se si trasportano merci pericolose e si possiede più di un autocarro, sarebbe buona norma trasportarle sempre con lo stesso, così da avere un premio minore su tutti gli altri.

Francesco Laezza

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