Un convegno sul “dopo di noi” e sulle possibilità che una persona con disabilità grave può avere un giorno che siano venuti meno i suoi genitori ed i suoi familiari. L’argomento è di stretta attualità, non tutti conoscono le opportunità fornite dalla legge 112 del 2016. Attorno a tali temi si è sviluppato questa mattina il dibattito nella sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala nell’iniziativa che è stata organizzata dal Comune di Siena.
“L’iniziativa di oggi è di particolare importanza – ha detto il sindaco di Siena, Luigi De Mossi. – Il fatto rilevante è legato al nome stesso del tema che stiamo affrontando, ovvero il ‘dopo di noi’, termine con il quale i genitori di persone con disabilità indicano il periodo che seguirà quando non potranno più essere presenti nella vita della figlia o figlio con disabilità. Chi se ne prenderà cura in modo adeguato? Una domanda di fondamentale importanza che da tempo le famiglie cercano di sottoporre alla politica e sulla quale tutte le amministrazioni locali dovrebbero soffermarsi”.
“Noi lo facciamo oggi – ha proseguito il sindaco – con una iniziativa di livello nazionale che merita proprio Siena come città ospitante. Una città fortemente legata al sociale, al civismo, alla stretta collaborazione tra le persone. Anche la location non è stata scelta a caso visto che ci troviamo al Santa Maria della Scala che è stato uno dei primi ospedali in Europa e che aveva proprio il senso di accudire le persone. Da Siena oggi vogliamo cerare un legame che vada oltre la vita individuale delle persone, vogliamo trovare soluzioni che possano dare tranquillità e serenità alle famiglie che si trovano in situazioni certo non facili da gestire quotidianamente. Vogliamo dare un messaggio chiaro: non esistono cittadini di serie A e altri di serie B”.
“Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti oggi – ha detto Francesca Appolloni, assessore al sociale del Comune di Siena. – Questo evento è il primo aggiornamento concreto sui lavori svolti nel corso delle quattro giornate dedicate al terzo settore. E’ stato voluto proprio perché come amministrazione vogliamo trovare una nuova modalità di interazione con le varie e numerose associazioni. Vogliamo difendere l’interesse generale con un’ottica di co-programmazione e co-progettazione su un tema, quello specifico di oggi che parte da lontano. Tutto è nato infatti con la legge 104 del ’92. Adesso con la legge 112 del 2016 abbiamo un tassello ulteriore in questo percorso. La persona con disabilità come tutti, ha dei talenti e delle abilità e questa amministrazione vuole fare leva proprio sulle abilità per garantire a lei, lui ed ai suoi familiari un vissuto da cittadino prima ancora che da disabile”.
“Questa è una occasione importante, stiamo costruendo un percorso – ha aggiunto Giancarlo Barbieri dell’associazione Autismo Siena Piccolo Principe. – Qui ho provato a portare le istanze di tutte le famiglie che vivono situazioni di questo tipo. Cerchiamo di far sentire bene la nostra voce, lavorando sull’aggregazione e sul dialogo con le istituzioni perché il territorio possa dare una risposta collettiva. Possono arrivare delle risorse su queste tematiche, sarà fondamentale avere una capacità organizzativa”.
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