Proprio i detenuti del carcere di Ranza, dopo alcune lezioni tecniche effettuate da Sei Toscana, vestiranno i panni di “operatori ecologici”
L’idea è quella di replicare il “porta a porta” con il “cella a cella”, per portare in carcere la raccolta differenziata dei rifiuti tra i detenuti. E’ quanto sancito con l’innovativo protocollo firmato il 20 gennaio a San Gimignano dal sindaco Giacomo Bassi, dal presidente di Sei Toscana Roberto Paolini e dalla direttrice della casa di reclusione di Ranza Maria Cristina Morrone.
L’intesa tra le parti, della durata di 5 anni, oltre a ridurre la produzione dei rifiuti urbani ed aumentare la capacità di conferimento di quelli riciclabili, mira ad educare i detenuti ad una corretta gestione dei rifiuti urbani, nell’ottica del perseguimento dei modelli di sviluppo sostenibile tesi ad un maggiore rispetto dell’ambiente. Proprio i detenuti, dopo alcune lezioni tecniche effettuate dal personale tecnico di Sei Toscana, vestiranno i panni di “operatori ecologici” del carcere ed effettueranno la raccolta dei rifiuti differenziati di cella in cella.
«Un’intesa che ha una duplice valenza, ambientale e sociale – hanno sottolineato il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi e l’assessore all’ambiente Niccolò Guicciardini -. Dal corretto smaltimento dei rifiuti in carcere ne trarrà giovamento la differenziazione e il riciclo e, al contempo, si coinvolgono così i detenuti in un progetto sociale. Come amministrazione comunale siamo lieti di compartecipare a questo progetto che ci auguriamo possa fare scuola in Toscana e in Italia. Un’ulteriore dimostrazione di come il rapporto tra Comune di San Gimignano e casa di reclusione si stia sviluppando e rafforzando a più livelli grazie alla disponibilità dimostrata dall’attuale direzione».
«Sei Toscana collabora sempre volentieri con le amministrazioni comunali – ha dichiarato il presidente di Sei Toscana Roberto Paolini – non solo quando si tratta di introdurre servizi specifici che riescano ad incrementare le quantità di rifiuti raccolti in maniera differenziata, ma anche, come in questo caso, quando vengono promossi progetti che hanno in sé una valenza sociale importante. Infatti, come dimostrato dall’impegno che fin dai primi anni di vita Sei Toscana ha messo nella sensibilizzazione nei confronti dei cittadini aderendo e supportando in prima persona svariate campagne, o nei confronti dei ragazzi in età scolare con il progetto di Educazione Ambientale “Ricreazione”, crediamo molto in tutte quelle azioni che riescano a veicolare a tutti i livelli della società messaggi positivi. Desidero quindi ringraziare l’amministrazione comunale di San Gimignano e la direzione della casa penitenziale per questa opportunità che, attraverso un servizio, ci consente di portare all’interno di questa struttura le tematiche ambientali, nella convinzione che siano elementi importanti nonché valori ai quali rifarsi e da trasmettere trasversalmente».
«Si tratta di un risultato eccezionale, il mio più sentito ringraziamento al presidente di Sei Toscana, al sindaco e all’assessore all’ambiente del Comune di San Gimignano per l’impegno fattivo profuso fin dal momento della progettazione d’intesa – ha evidenziato la direttrice della casa di reclusione Maria Cristina Morrone -. La formazione riguarderà anche il personale penitenziario e la raccolta differenziata sarà effettuata anche negli spazi interdetti ai detenuti. Nell’area delle celle invece alcuni detenuti avranno delle mansioni specifiche in base ad una calendarizzazione ben specifica».
A gennaio e a luglio di ogni anno, secondo quanto stabilito dal protocollo d’intesa, è convocata una riunione tra le parti per verificare l’attuazione ed i risultati del progetto, nonché al fine di proporre eventuali azioni migliorative.