Seconda domenica di emozioni per l’allenatore della Juventus Antonio Conte che, dopo l’esordio vincente contro il Parma, domani (domenica con inizio alle ore 15) si troverà di fronte il suo recente passato chiamato Siena: “Effettivamente è un periodo carico di emozioni – ha detto il tecnico bianconero a chi gli chiedeva dal suo stato d’animo -. Un periodo iniziato due mesi fa quando ho fatto il primo allenamento da allenatore juventino. La settimana scorsa è stata piena di emozioni forti con l’inaugurazione dello stadio e la partita con il Parma e tornare adesso a Siena è un’altra emozione forte. Sono passati solo due mesi in cui abbiamo festeggiato un campionato vinto. Mi sento in dovere di ringraziare la città di Siena perché abbiamo fatto qualcosa di importante, personalmente io e la mia famiglia ci siamo sempre trovati bene nelle due volte in cui ci siamo stati. E mi sento di ringraziare i tifosi, i calciatori e la dirigenza che mi ha permesso di venire alla Juventus nonostante avessi ancora un altro anno di contratto. È un posto dove mi sono affermato come allenatore: Bari è stata una cavalcata straordinaria, però di solito quando uno vince una volta può capitare anche per caso. Il fatto che poi ci sia stata una riconferma a Siena è stata sicuramente una cosa importante. Con loro saranno due partite di 180 minuti in cui non sarò tifoso del Siena ma per il resto mi legherà per sempre un rapporto affettivo”.
Probabilmente sarà ancora la partita di Del Piero, nonostante un problema in settimana: “Ha avuto un affaticamento muscolare, ma nulla di particolare – ha aggiunto Conte -. Ci apprestiamo a una settimana in cui giocheremo tre partite, quindi farò le mie necessarie valutazioni. Terrò conto di tutto. Voglio ribadire che il mio obiettivo è vincere e quindi cercherò di scegliere la squadra che mi darà sempre le maggiori garanzie”.
“Io voglio vincere quindi cercherò di mettere in campo sempre la migliore formazione – prosegue mister Conte -. Cercherò di utilizzare le risorse che ho a disposizione per cercare di ottenere il massimo. L’atteggiamento non deve cambiare, resta uno: sia in casa che in trasferta. Non è che la squadra dev’essere leone in casa e pecora in trasferta. L’atteggiamento è sempre uno”. Infine un cenno alla psicologia del suo gruppo: “Quando dico che la strada è lunga e tortuosa, mi riferisco un po’ a tutte le situazioni – ha concluso l’allenatore della Juventus -. Non dobbiamo dimenticarci da dove veniamo. Se riusciremo a capire da dove veniamo, allora troveremo ancora più forza. Veniamo da due settimi posti e nessuno può cancellare il nostro passato, ma c’è la fiducia di aver trovato un ambiente che ha voglia di invertire la rotta e la tendenza. Ricordarsi da dove arriviamo fa bene, perche’ ci deve dare quella rabbia e quella spinta in più”.