Una rosa formata da 33 atleti con un’età media di 25,7 anni tutti cresciuti, tranne due eccezioni, nelle giovanili del Cus Siena. Più di metà della squadra è composta da atleti senesi, mentre gli altri provengono prevalentemente dal Chianti e dalla Valdichiana. Dietro la prima squadra si muove un movimento che si aggira complessivamente intorno ai 250 atleti tesserati.
Antonio Cinotti, da 11 anni responsabile della sezione rugby del Cus e da 3 vicepresidente del sodalizio senese è la persona indicata per tracciare un bilancio a pochi giorni dal via.
Come si preannuncia questo campionato?
“Abbiamo un organico sufficiente per quantità e qualità per lottare per la promozione, anche se dovremo iniziare senza l’apertura Mondet e il giovane talento Bertolozzi che sta ancora recuperando da una botta. Sentiremo l’assenza di Claudio Barone, per tanti anni capitano, e grande trascinatore in campo, ma spero che la rosa sia in grado di esprimere personalità altrettanto vigorose. Confido che i giovani Faleri e Gembal, dopo il buon esordio nella scorsa stagione, possano esplodere definitivamente. Per tutti il modello deve essere Carmelo Mattei, il tallonatore pratese con un passato in Super 10 che si impegna in ogni allenamento come un ragazzino”.
Come giudica la condizione atletica della squadra?
“Da un punto di vista fisico la squadra ha svolto un buon lavoro con Bani; purtroppo, il nostro “Sabbione”, nonostante i lavori svolti non consente di fare un lavoro efficace nello sviluppo dell’elasticità e dell’esplosività. Abbiamo infatti dovuto ricorrere al campo sussidiario di Rosia per queste ultime battute di allenamento. Ringrazio, a questo proposito, la Policras che ce lo ha concesso”.
Come giudica la condizione mentale della squadra?
“I giocatori devono ancora riabituarsi al clima agonistico; questo della partenza ad handicap è da sempre un nostro problema, che la scorsa stagione ha avuto il suo peso. Spero che la sconfitta di sabato scorso a Firenze (34-14 in un match di riscaldamento) abbia rappresentato un segnale chiaro per tutti”.
Le altre squadre?
“Anche se siamo giunti quinti nello scorso campionato e le prime tre sono state promosse, non dobbiamo illuderci di dover competere solo con Jesi, che ci ha sopravanzato di qualche punto. Ho visto che il neopromosso Bologna ha perso con Noceto di un solo punto in un match di preparazione; anche Parma Rugby – che eredita un titolo sportivo glorioso – può, grazie alla grande disponibilità di giocatori della zona, allestire una squadra più che competitiva. Terni, che ci ha sconfitto due volte, sarà temibile. Anche Gubbio si è rinforzato, il Firenze RC lo conosciamo bene. Insomma, i nostri dovranno sudarsela ogni domenica”.
“Nelle giovanili abbiamo registrato l’esplosione nel minirugby; che può contare su oltre 75 bambini. Due settimane fa ben 130 persone, tra giovanissimi rugbisti e accompagnatori si sono recati a Follonica per un torneo di beach. Con gli spazi di cui disponiamo attualmente non sappiamo letteralmente dove mettere tutta questa gente. Confidiamo in questo senso che tra poco il problema si possa risolvere: è fondamentale per il futuro di questa disciplina che a Siena può crescere ancora molto.
Le under?
“Per le under devo fare una premessa. Sebbene ormai da anni siamo presenti in tutti i campionati, devo però ammettere che gli organici da un punto di vista numerico erano spesso striminziti. Quest’anno anche questo problema sembra risolto, e spero a titolo definitivo. La under 14 può contare su 25 elementi, la under 16 è a posto, e così la under 20. Stiamo finalmente arrivando a una rosa di 25 giocatori per squadra. C’è voluto tempo e impegno, ma ci stiamo arrivando. In più possiamo contare sul ritorno di Adrian Bielsa quale allenatore della under 16 e sull’arrivo di Beppo Camillo che oltre ad allenare l’under 20 e curare tutto il settore giovanile svolgendo propaganda nelle scuole. Siamo entusiasti del suo lavoro, che si rivelerà importante anche per formare nuovi tecnici”.
Non è possibile prevedere quello che avverrà sui campi di gioco ma quello che sul piano organizzativo il rugby senese sta cercando di realizzare è evidente. C’è ancora, come tutti sanno, un grave ostacolo sul cammino della palla ovale senese, quello degli impianti ormai palesemente insufficienti. A pochi metri da lui Fulvio Biagioli impartisce gli ordini per la corretta esecuzione di uno schema di gioco.
Gabriele Maccianti