La notizia raggiunge il Campo dell’Acquacalda quando mancano pochi minuti alla conclusione della partita e i senesi stanno continuando ad attaccare nel vano tentativo di aumentare il bottino di mete. Lo Jesi 1970, che sopravanzava i bianconeri di un punto, è caduto tra le mura amiche sconfitto dal coriaceo Firenze RC (21-25). Così per la prima volta nella sua storia, la squadra senese si trova in testa al suo campionato.
Eppure la partita era iniziata sotto un pessimo auspicio. Nel riscaldamento prepartita si era infortunato l’apertura Movileanu costringendo Biagioli a dirottare Donati dallo posizione di ala a quella assai più delicata di direttore del gioco d’attacco: con Mondet ancora in bacino di carenaggio non c’erano infatti nella rosa senese altri numeri 10 di ruolo. Anche il brillante successo di Bologna poteva giocare qualche brutto scherzo alla concentrazione, che si sarebbe potuto rivelare esiziale di fronte a un avversario che si sapeva mentalmente agguerrito, fisicamente a posto e pronto a lottare in ogni parte del campo.
Invece, sin dai primi minuti il XV senese prende in mano le redini del gioco, installandosi in pianta stabile nei 22 avversari (i folignati entreranno nella metà campo senese solo al 17’ del primo tempo e nei 22 al 23’ del secondo tempo!). La schiacciante supremazia territoriale non porta però frutti concreti: le offensive bianconere, peraltro ben congegnate, trovano una difesa valida e – occorre aggiungere – valorosa a contrastarle; tantopiù che la squadra umbra pur costretta a subire, gioca un rugby corretto, privo di quelle scorrettezze che, soprattutto a causa dell’affaticamento fisico-mentale, si riscontrano nelle squadre in difficoltà.
Cronaca. Al 2’ il carretto senese avanza per una ventina di metri ma viene arrestato sulla linea dei cinque metri. Due minuti dopo una progressione senese supera la linea di meta ma il possessore di palla non riesce a schiacciare per l’interposizione dal basso degli avanti umbri. La pressione è continua, agevolata dal perfetto funzionamento della touche che spesso ruba i lanci avversari e della mischia, che pur opposta ad avversari di valore, riesce spesso a guadagnare la linea del vantaggio. Donati, nel ruolo di apertura, orchestra sufficientemente bene la squadra e lo stesso Pieri, muove la palla con ritmo. Per alimentare il gioco offensivo i bianconeri per cinque volte nel primo tempo rinunciano a calciare tra i pali (3’, 7’, 24’, 26’ e 40’), ma senza trarne grandi frutti. La coraggiosa e ben organizzata trincea umbra riesce a chiudere, prima o poi, tutti i varchi. La partita, pur a senso unico, è divertente; il ritmo è piuttosto elevato e rari sono gli errori gestuali compiuti dai senesi. Per schiodare il punteggio occorre, alla fine, un calcio di punizione (Donati 16’); e per accrescere il vantaggio è necessaria una lunga e logorante azione fatta di pick and go e maul che consente a Pucci di portare la palla oltre la linea di meta (27’, 10-0 con la trasformazione). I senesi continuano a premere fino alla fine del tempo (segnare quattro mete consentirebbe di aggiungere il punto di bonus offensivo), ma senza successo.
La ripresa si svolge secondo uno schema analogo. Il fortino umbro pur squassato dai continui, tambureggianti, attacchi senesi, resiste orgogliosamente. Del resto gli umbri sono famosi per la loro scorza e tenacia; non si vive tra gli Appennini per secoli senza che ciò non influisca sul carattere. Al 12’ una bellissima azione che si sviluppa dalla destra alla sinistra, fatta di passaggi, ricicli veloci non viene finalizzata per un nonnulla (avanti di Pezzuoli su un passaggio non proprio perfetto). Sei minuti dopo tocca ancora a Donati, dalla piazzola, allargare il divario tra le due squadre (13-0). Infine, al 26’ Faleri finalizza una giocata dalla touche deponendo l’ovale nei dintorni della bandierina. Negli ultimi minuti, come era lecito attendersi, il ritmo cala. Il possibile obiettivo del punto di bonus non viene ottenuto, ma quello, assai più appagante della leadership in classifica, si. Negli spogliatoi Antonio Cinotti, responsabile della sezione rugby del Cus, quasi non ci crede: “Ancora sei-sette anni fa eravamo l’ultima della classe nel girone regionale. Ora le cose sono cambiate”. Ora il campionato osserva una pausa di due settimane. Il ritorno in campo dei bianconeri sarà a Gubbio. E ci sarà da lottare.
Gabriele Maccianti
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