Ottomila spettatori al “Franchi” ieri mattina per una gara comunque importante per la Robur: è un match che potrebbe proiettare il Siena nei piani altissimi della classifica. La giornata prende il via con il classico appuntamento, molto simpatico, che vede insieme tifosi senesi e clivensi: una bella colazione a base di porchetta e crauti per trascorrere in compagnia i momenti che precedono l’inizio della gara. Non con tutte le tifoserie è possibile organizzare eventi di questo tipo: i tifosi bianconeri hanno ottimi rapporti con i sostenitori di Udinese, Parma e Bologna, oltre che con quelli del Chievo. Con gli altri spesso sono problemi, ma se si resta nei limiti dello sfottò goliardico va bene lo stesso, è anche questo il bello del calcio e delle sfide sportive. Con il Chievo quello del banchetto in allegria è un appuntamento che si rinnova da molte stagioni: addirittura al gemellaggio fu presente il presidente del Chievo, Campedelli. Insomma, l’amicizia tra le due tifoserie rimane e si rinnova anno dopo anno.
Una bella giornata di sole saluta l’inizio del match. C’era il sole anche quando la Robur vinse l’ultima, e fino a ieri mattina unica gara in casa contro il Chievo, nel gennaio del 2007 (finì 2-1 con le reti di Antonini e Portanova che rimontarono l’iniziale vantaggio segnato da Brighi). Può essere un buon segno. Quasi cinque anni sono lunghissimi nella vita, figuriamoci nello sport. Non c’è più nessuno di quella sfida in maglia bianconera (ovviamente ci sarebbe capitan Simone Vergassola, ma è fuori per infortunio), gli idoli sono cambiati. Oggi i tifosi cantano per Emanuele Calaiò e per mister Sannino, anche lui già amato dalla tifoseria. Come sempre avviene in questa stagione, anche ieri la tifoseria della curva senese resta in silenzio per i primi quindici minuti, poi parte la Verbena e il tifo si fa sempre più caldo. I tifosi sorridono per la stretta veemente di Destro al tecnico bianconero dopo la rete dell’1-0, alla fine intonano cori per l’allenatore che si è fatto da solo dopo una lunga gavetta. E concludono cantando “O Sannino, portaci in Europa…“.
Gennaro Groppa
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