Premesso che quando il portiere avversario risulta il migliore in campo vuol dire che non possono esserci recriminazioni tattiche; premesso che mister Beppe Sannino ha dovuto sostituire per la prima volta i pilastri Brkic e Calaiò dal primo minuto per la loro indisponibilità; premesso che se l’Atalanta ha di fatto realizzato 5 punti in più del Siena vuol dire che sa giocare a pallone ed ha qualità e forma fisica, ebbene allora il punto del Siena conquistato domenica è sicuramente prezioso. Ed il bicchiere è mezzo pieno in virtù del fatto che, dover rincorrere il risulto dopo aver dominato la partita e alla fine riuscirci, è sinonimo di volontà, carattere e organizzazione. Perché nove volte su dieci, al termine di un match rocambolesco come si è visto al Franchi, la squadra in svantaggio perde. Ed allora un plauso giustificato alla truppa di Sannino che ha saputo dettare i tempi in uno scontro bellissimo tra le due rivelazioni del campionato.
TOP Pollice su, nella sfida di domenica, per gli autori dei gol, Gazzi e D’Agostino, e per un eccezionale Mannini. Gazzi è stato preziosissimo in fase di contenimento, spesso è riuscito a fermare i centrocampisti dell’Atalanta, a bloccare le ripartenze e fare falli tattici intelligenti. Il gol del pareggio è stata la ciliegina sulla torta. Gara di grande intelligenza e bravura per D’Agostino che ancora una volta ha girato in modo ragionieristico e geometrico ogni pallone. Anche per lui il gol è meritato. Difficile trovare nuovi aggettivi superlativi anche per Mannini che ha macinato la fascia, ha trovato giocate importanti, è stato ottimo anche nei recuperi. Un giocatore straordinario, costretto a lasciare il campo perché esausto, come ha dimostrato l’assoluto offuscamento nel tiro al volo “lisciato” a pochi metri dalla porta.
FLOP Purtroppo il ritorno fra i pali di Pegolo non ha coinciso con una prestazione di livello benché il portiere abbia cercato di dare il massimo. Colpevole di aver perso il tempo nell’uscita che ha poi determinato il rigore e forse troppo poco lucido nel colpo di testa di Denis dell’1-2 che non sembrava imparabile. E proprio sul secondo gol del “Tanque” il difensore Rossettini ha le sue colpe più evidenti. Il centrale bianconero è andato in tilt in più di una occasione anche se si è disimpegnato bene durante la gara. Ma quel gol doveva evitarlo. Del Grosso ha dovuto fare gli straordinari per tenere a bada Schelotto e ci è riuscito solo in parte. Generosa la sua gara e la concentrazione sulla marcatura, ma l’italo-argentino è stato quasi immarcabile. L’errore più grande di Del Grosso, però, è stata la palla persa a centrocampo per un passaggio disgraziato in orizzontale che ha poi generato il primo gol dell’Atalanta. E pensare che il buon Cristiano aveva recuperato alla grande quella palla…
Andrea Bianchi
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