Non c’è che dire: il XV di Biagioli sa come si devono interpretare le partite. Ogni incontro deve essere giocato come se fosse quello decisivo, qualunque sia l’avversario e qualunque sia la sua posizione in classifica. La gloria di Jesi è ormai acqua passata; e Forlì 1979 deve esser preso con attenzione, ha perso tre match, finora, ma tutti di pochissimi punti.
La pioggia delle ore precedenti ha reso il campo una poltiglia fangosa e appiccicosa e la partita disputata nella mattinata ne ha ulteriormente compromesso la qualità. Come era lecito attendersi Banca Cras pianta immediatamente le tende nella metà campo avversaria. Già al 2’ minuto un carrettino viene fermato dall’arbitro per un in avanti dei padroni di casa; la pressione, continua, non da frutti anche per qualche errore di controllo dell’ovale.
In effetti il campo, che sembra trattenere i tacchetti degli scarpini, impedisce ai giocatori di imprimere un ritmo elevato; l’ovale, umido e fangoso non è facile da trattare. Non si conteranno le mischie comandate dall’arbitro. Di questo problema sembrano risentire in particolare gli ospiti. La prima meta arriva al 10’ quando i senesi muovono la palla con i trequarti consentendo alla robusta ala Buonazia di schiacciare nonostante l’opposizione di due difensori. I bianconeri continuano a premere. Al 17’ il pilone Giambi, schierato all’ala, per poco non raccoglie un elegante calcio-passaggio di Movileanu. Passa un minuto e Forlì capitola per la seconda volta, grazie a un’inarrestabile progressione del pack senese; Mattei non deve far altro che deporre l’ovale a terra (10-0). Il monologo senese si chiude al 22’, quando Montarsi, al termine di una bella azione ricca di eleganti passaggi, depone quasi in mezzo ai pali. Sul 17-0 Siena cala un attimo la sua presa sulla partita e Forlì ne approfitta per uscire dal guscio nel quale ha dovuto fin qui giocare. I romagnoli fanno vedere di saper giocare, e discretamente; molti suoi giocatori dispongono di un’ottima tecnica che, purtroppo per loro, non viene certo esaltata dal colloso palcoscenico dell’Acquacalda. Siena, squadra solida e forte fisicamente, controlla senza soffrire troppo. Al riposo gli ospiti si sono affacciati nei 22 senesi in una sola occasione.
La ripresa inizia come era finito il primo tempo. I romagnoli giocano un gran numero di palloni senza però riuscire a trovare varchi. I saltatori senesi, poi, disinnescano molti lanci in touche potenzialmente pericolosi togliendo munizioni preziose all’arsenale biancorosso. Solo al 21’ gli attacchi romagnoli sembrano riuscire finalmente a centrare il bersaglio. Una serie di passaggi libera il trequarti Roffilli sulla sinistra – settore di campo nel quale c’è una netta supremazia di maglie biancorosse – ma il giocatore commette uno sciagurato in avanti che vanifica gli sforzi degli ospiti. E’ il tornante decisivo della partita. Quattro minuti dopo i senesi vanno ancora a segno con Mattei, che sfrutta da timoniere, come al suo solito, l’avanzamento del pack. E’ la prima volta che i bianconeri conducono un attacco nel secondo tempo. La botta è pesante e Forlì, pur continuando a onorare il gioco con il massimo impegno, ne risente. Dall’altra parte, dopo l’ottenimento del bonus, si gioca con tranquillità. Chiude la partita al 38’ il neoentrato Dupré che sfruttando il suo strapotere fisico si stacca da un raggruppamento e fino in fondo abbattendo un paio di difensori.
Si chiude così con il punteggio di 27-0, forse troppo pesante per gli ospiti. Mentre i giocatori consumano il terzo tempo offerto dall’Osteria NonnAnna da Gubbio giunge la notizia che gli umbri hanno sconfitto il Parma 1931, secondo in classifica e prossimo avversario del XV di Biagioli. Il campionato è ancora lunghissimo ma i punti di distacco dalle inseguitrici continuano pian piano a crescere.
Gabriele Maccianti