Alla vigilia di una stagione che dovrebbe rappresentare agli occhi dei dirigenti e degli appassionati un ulteriore passo in avanti per la palla ovale cittadina il Cus Siena e il Siena RC 2000 hanno ingaggiato come Direttore tecnico delle giovanili il tecnico veneto Giuseppe Camillo.
Camillo è nato a San Donà di Piave – vera terra di rugby – nel 1948 ed ha giocato anche in serie A come mediano di mischia nel XV della sua città. Un rugby che anche ai vertici era scandito da allenamenti notturni, necessari per consentire agli atleti di conciliare l’attività sportiva con il lavoro, su campi rischiarati a fatica dalla luce dei riflettori, con i contorni dei pali e delle tribune sfrangiati dalla nebbia e con solenni cene e tante “ombrette”: un mondo che ha trovato in Marco Paolini un impareggiabile cantore.
Mister, perché proprio il Veneto è stato il Galles italiano?
“Forse perché il rugby riflette bene un dato della nostra cultura, un po’ chiusa, poco ciarliera, in cui conta più fare che parlare”.
Camillo allena poi il San Donà, sempre in serie A, per tre anni. Poi, nel 1989 Giuseppe fa una scelta ardimentosa, lasciando il tranquillo posto di dipendente pubblico per vivere e lavorare a tempo pieno per la palla ovale. Nulla, ancora, lascia presagire un boom che arriverà solo quindici anni dopo. “Feci una scelta di vita – commenta – dettata dalla passione e dal desiderio di voler e di poter dare il più possibile a questa disciplina che adoro”.
Pentito?
“No. E’ bello, mi piace e quindi sono contento di farlo”.
La sua professione lo porta a giro per l’Italia, seguendo a volte le prime squadre, altre i settori giovanili. Sempre con passione. Ad Arezzo, tra il 2006 e il 2008 fa un lavoro d’eccezione che consente al Vasari Rugby una crescita notevole. Saranno proprio le ‘recensioni’ aretine a invogliare i dirigenti senesi a contattarlo.
Cosa l’ha spinto ad accettare la richiesta?
“Il piacere di tornare in Toscana, una regione nella quale ho lavorato e mi sono trovato bene. Ma quello che mi è più piaciuto è l’aver trovato una società diretta da giovani e che vuol crescere”.
Di cosa si occuperà?
“Allenerò l’under 20 e curerò la direzione tecnica delle altre giovanili, la 18, la 16 e la 14. Inoltre seguirò la promozione nelle scuole. Sarò tutto il giorno sul campo. Le case si costruiscono dalle fondamenta e non dal tetto”.
Ma ha visto le condizioni del terreno di gioco?
“Ho visto il campo e le sue condizioni” Miserevoli, aggiungiamo noi. “”Beh, so che i dirigenti si stanno facendo in quattro per risolvere la questione, di importanza davvero capitale. Intanto dico che anche ‘il Sabbione’ costituirà uno stimolo in più per lavorare bene”.
La decisione di ingaggiare Camillo non è stata presa a cuor leggero. Il rugby senese dopo anni di crescita si trovava di fronte alla necessità di cercare di compiere il balzo decisivo in avanti. “Potevamo ingaggiare alcuni ottimi giocatori ‘tagliati’ dalle serie superiori per rinforzare la prima squadra di Biagioli”, confida Antonio Cinotti, vicepresidente del Cus e responsabile della sezione rugby, “ma, fermo restando che contiamo sul XV allenato da Biagioli, che già la scorsa stagione ha disputato un discreto campionato e che con l’esperienza maturata dovrà ambire a lottare per la promozione, abbiamo preferito cercare di migliorare tecnicamente il vivaio, affidandolo alle mani di un uomo di caratura ed esperienza. Per noi è una bellissima scelta, aggiungerei virtuosa, e rappresenta lo sforzo più grosso della nostra storia recente. Ne ho parlato con diverse persone dell’ambiente, forse siamo controcorrente, ma agiamo coerentemente con quanto sosteniamo da anni”. In queste settimane, occorre aggiungere, i dirigenti si stanno adoperando anche per risolvere l’altra questione determinante per lo sviluppo del rugby senese, quella del campo di gioco.
L’ingaggio di Camillo è stato compiuto in totale armonia e con il supporto determinante del Siena RC 2000, l’altra società cittadina diretta da Michele Rizzi che da sempre opera in sinergia con la società bianconera. Sempre più bisognerà guardare ai bilanci, a progetti sostenibili ed alla costruzione in casa di atleti e sempre meno all’esaltante ma effimera politica dei nomi ad effetto. La recentissima scomparsa della gloriosa Rugby Roma (ottanta anni di vita e cinque scudetti) e del VeneziaMestre dal campionato di Eccellenza ne costituisce un’eloquente prova. Il Cus Siena e il Siena RC 2000, nel loro piccolo, hanno deciso di seguire questa strada. Dopo il Palio d’Agosto Camillo sarà a Siena per dare il suo contributo all’ulteriore crescita ovale della città toscana.