Europa e scommesse, tempo di aggiornamenti legislativi

Ecco Smart, l’ultima frontiera del gioco sicuro

Il fenomeno del betting è sempre più diffuso a livello globale. L’Italia e l’Europa non fanno eccezione e, anzi, sono forse tra i luoghi al mondo dove le scommesse, soprattutto sportive, hanno maggior diffusione, complice anche una cultura dello sport estremamente diffusa. 

Visto il grande interesse verso questo mondo – confermato peraltro da trend nazionali tendenzialmente in crescita, con l’eccezione di solo pochi paesi europei – è risultato necessario aggiornare o integrare le normative precedenti che regolavano il gioco d’azzardo

Andiamo a vedere alcuni esempi extra-italiani.

 

IL CASO SVEDESE

Anche i paesi nordici – come è normale aspettarsi – non vengono risparmiati dalla passione per il gioco, e ci sono svariati operatori presenti sul mercato, tra i quali possiamo citare ad esempio Betting 24. Proprio su questo mercato è stata approvata nell’ultimo anno una norma che ha fatto storcere il naso ad alcuni, traducendosi in un trend negativo: da questa stagione di competizioni, infatti, è vietato scommettere su competizioni sportive i cui partecipanti sono in maggioranza minori di diciotto anni. I timori di alcuni operatori del settore si sono rivelati fondati nell’ultimo trimestre: le entrate derivanti dal gioco online si sono attestate sulla cifra di 310,9 milioni di euro, segnando una contrazione del mercato addirittura di -3,4%. La norma appare ovviamente piuttosto corretta e intelligente, tuttavia ha avuto il risultato – tutt’altro che imprevedibile – di ridurre un poco il mercato. Stesso provvedimento, con risultati similari, era stato tra l’altro approvato anche in Italia a inizio 2019.

 

FINLANDIA, TEMPO DI AGGIORNAMENTI

Sempre per rimanere nel perimetro dei paesi nordici, è da segnalare l’avvio delle pratiche per unificare i controlli sul sistema del gioco d’azzardo nel paese finlandese. Lo stato attuale vede infatti un unico operatore monopolista a gestire il mercato – tale “Veikkaus” – e le competenze di controllo sono poi diramate a un eccessivo numero di enti (Parlamento, forze di polizia, Ministero delle Finanze, Ministero dell’Interno, consulenti), il ché rende ovviamente molto farraginosi i procedimenti di controllo su attività illegali. A tal proposito dunque il governo di Helsinki sta provvedendo a modificare la normativa, accentrando tutte le competenze in un solo organo, che avrà dunque una efficacia nei controlli molto maggiore.

 

NORVEGIA E LOTTA AGLI OPERATORI NON AUTORIZZATI

Continuando con la penisola scandinava, è interessante osservare come la Norvegia stia operando una lotta senza quartiere a degli operatori di scommesse online non autorizzati. Lottstift – cioè il parallelo norvegese della nostra Agenzia delle Dogane – ha richiesto con forza al Governo di Oslo di agire per interdire i pagamenti verso sette bookmekers che operano online senza però possedere le concessioni previste dallo stato norvegese. Questa pratica, oltre ad essere illegale di per sé, andava anche a colpire duramente – tramite un’ovvia concorrenza sleale – gli altri operatori regolari presenti sul mercato norvegese (cioè Norsk Rikstoto e Norsk Tipping). Il Governo ha iniziato dunque a operare in tal senso, seguito a stretto giro anche da oltre 200 istituti di credito nazionali.

 

INGHILTERRA E GIOCO RESPONSABILE

E infine, in questa carrellata sugli aggiornamenti al betting in Europa, come potremmo non citare la patria delle scommesse? Qui infatti, sotto l’occhio vigile della Regina, si stanno introducendo nuove linee guida per il gioco responsabile. Così come in molti altri paesi in cui il fenomeno del gioco d’azzardo è piuttosto marcato (e dove spesso sfocia nella patologia), anche qui si vuole costruire una cultura del gioco più consapevole. Christopher Kelly, presidente della Responsible Gambling Strategy Board – uno dei più importanti enti impegnati a sensibilizzare gli scommettitori verso un gioco consapevole – sostiene che bisogna guidare la popolazione verso un vero e proprio cambio di mentalità, in grado di creare un ambiente molto più sano e costruttivo attorno al fenomeno delle scommesse, segnalando anche che gli sforzi del governo stanno andando nella direzione giusta.