Come nel romanzo di Alexandre Dumas: “Vent’anni dopo” Moschettieri e Guardie del Re si ritrovano a duellare, non con la spada, bensì con un pallone-arancio a spicchi, per dare vita al derby Costone-Virtus sotto l’impronta comune targata dallo sponsor “Consum.it”. A questo punto i più si domanderanno chi saranno i Moschettieri e chi le Guardie del Re, chi i buoni e chi i cattivi; domanda che andrà inevasa, in quanto il pretesto letterario ci ha dato solo il “la” per iniziare il nostro articolo di presentazione di una gara stracittadina che mancava davvero da troppo tempo, 22 anni per l’esattezza. C’è voluta una retrocessione, quella della Virtus, e una promozione, quella del Costone, per mettere nuovamente di fronte due realtà del basket senese che hanno due storie completamente diverse, ma se vogliamo sotto certi aspetti molto simili. Il Costone lo si sa, è ultracentenario, nasce nei primi anni del ‘900, mentre la Virtus di anni ne ha quasi la metà, essendo stata fondata agli inizi degli anni ’50. Furono due preti a dare però la giusta vitalità ai sodalizi: don Vittorio Bonci per il Costone, don Armando Perucatti per la Virtus. Il primo era capo-tifo, basco in testa e tromba in mano, pronto a suonare la carica, il secondo è stato il primo allenatore della squadra rosso-blu. Che tempi! Adesso il clima è diverso, le partite non vengono più giocate all’aperto sui campi asfaltati del Ricreatorio Pio II o alle Fonti di Follonica, nonché all’Oratorio di Via del Sole, bensì in modernissimi impianti dove il parquet evita escoriazioni varie, oltre a esaltare gesti tecnici a quei tempi impensabili. Fin qui l’amarcord; adesso veniamo all’attualità che è fatta di situazione completamente diverse: Collini sulla panchina del Costone e Vezzosi su quella della Virtus, guideranno due team dalle configurazioni opposte: la squadra di casa è perlopiù composta da ragazzi di Siena, mentre quella virtussina da talenti provenienti da svariate parti d’Italia, oltre a qualche inserimento indigeno.
Anche l’anagrafe parla di età medie diverse: troppo più giovane il team di Via Vivaldi, rispetto a quello della Piaggia. Il Costone ha fin qui vinto solo 2 partite, la Virtus 3; entrambe però sono invischiate nelle posizioni di fondo classifica. Un successo costoniano farebbe sì di spengere il fanalino di coda e agganciare i cugini a quota 6, in buona compagnia. Ci sarà un assente di lusso tra le file del Costone: Lorenzo Gambelli che da ex avrebbe dato l’anima per giocare questo derby; forse si toglierà la soddisfazione al ritorno, chissà. Mentre il riccioluto Federico Bianchi rimarrà in castigo a causa di 2 giornate di squalifica, anche lui ci teneva a esserci, sarà per la prossima volta. Palla a due che sarà alzata da Papini di Firenze, secondo fischietto Bongiorni di Pisa. In questo caso si dice: buona partita a tutti. E così sia.