Caliani (Mens Sana): “I momenti di difficoltà si risolvono facendo quadrato”

Facciamo il punto con il direttore generale della sezione basket della Mens Sana, Riccardo Caliani. La società biancoverde sta disputando la sua stagione agonistica nel campionato di Serie C Gold. Un’annata che è partita con la volontà di andare a stabilizzarsi in una categoria nuova, una serie più alta rispetto alla C Silver nella quale i senesi militavano nella scorsa stagione sportiva. L’inizio del campionato ha portato molte vittorie, in certi casi anche insperate, ai biancoverdi che invece nelle ultime uscite sono stati sconfitti in alcune circostanze, spesso subendo rimonte da parte delle formazioni avversarie.

 

Situazione delicata, con tante sconfitte in fotocopia, con la squadra che sembra essere in controllo e poi crolla visibilmente. Come si spiega?

“Ormai questa è diventata un’amara consuetudine e non può essere un caso. La sensazione è che il problema sia principalmente mentale, dobbiamo lavorare su quello. I tiri liberi sbagliati sono un esempio palese. In settimana ci lavoriamo ad ogni seduta di allenamento, ma un conto è tirarli in quel contesto, un conto con la pressione della partita. La sfiducia ed i cattivi pensieri si portano poi dietro anche errori tecnici banali o cattive scelte che spesso ci condannano”.

 

La società sta pensando a qualche intervento per dare una scossa?

“Stiamo parlando con i ragazzi, credo che fare drammi in questa situazione sia controproducente. Siamo in un momento di difficoltà, ma va risolto facendo quadrato, provando a trovare soluzioni diverse tra di noi e non trovando alibi dando la colpa a qualcuno. Io credo che la squadra abbia fatto vedere cose interessanti fino a fine novembre, poi anche a causa di una condizione fisica non ottimale di alcuni dei nostri giocatori siamo calati vistosamente. Dobbiamo lavorare e tornare ad essere più performanti, mantenendo la lucidità e non deprimendoci. Le difficoltà fanno parte del normale corso di una stagione”.

 

C’è il rischio che questa situazione porti con se sfiducia in tutto l’ambiente?

“Quando perdi le partite è chiaro che non ci può essere entusiasmo e mi dispiace per le tante persone che ci seguono, che vengono a vedere le nostre partite in casa e ci seguono anche in trasferta. Ma ricordiamoci bene da dove siamo partiti. Avevamo messo in conto di dover vivere una stagione di sofferenza. Direi che per merito della squadra e dello staff l’inizio di campionato è stato sorprendentemente positivo, ma non per questo deve cambiare il nostro pensiero sulla stagione. Qualcuno all’inizio diceva che avremmo fatto fatica a competere ed invece abbiamo dimostrato di poterlo fare quasi con tutti. Poi tra competere e vincere le partite la differenza è molto più grande di quello che si pensa”.

Riccardo Caliani

 

State pensando di fare qualche intervento per migliorare il roster?

“Come ho detto prima, siamo partiti con un’idea e non vogliamo sconfessarla. Aggiungere qualcuno significherebbe dover rinunciare a qualcuno dei nostri che hanno accolto questa sfida di fare la C Gold e ci hanno portato fino a qui. E poi cambiare in corsa non sempre porta vantaggi. Abbiamo aggiunto Tognazzi da due settimane, che per noi è un giocatore importante, aggiungeremo Milano quando sarà pronto. Manca ancora un mese alla chiusura dei tesseramenti, staremo a vedere, ma non credo che sia giusto stravolgere tutto mancando di rispetto a chi, in estate, ha accolto questa sfida mettendosi in gioco in una categoria mai disputata prima”.

 

Spesso è sembrato che anche qualche arbitraggio non abbia aiutato. Vedi l’ultima azione a Valdisieve o altri episodi accaduti in recenti partite. Cosa si può fare in questo senso?

“Partendo dal presupposto che gli arbitri non devono assolutamente essere un alibi, altrimenti si è già perdenti in partenza, è vero che in qualche occasione non siamo stati (diciamo) fortunati. Quando ci sono stati errori tecnici evidenti o di gestione del metro arbitrale, la società si è fatta sentire, anche duramente, nelle sedi opportune. Ma attenzione a non cadere nella trappola del vittimismo o del complotto, altrimenti abbiamo già perso. Noi dobbiamo pensare a fare meglio le cose che possiamo controllare, perché credere di poter cambiare il giudizio degli arbitri contribuisce solo a portarci via energie nervose”.

 

La tegola della squalifica di due giornate a Iozzi può sembrare troppo severa?

“Non essendo stato presente in quel momento non posso giudicare in maniera oggettiva. Credo che per dare due giornate di squalifica serve aver detto qualcosa di veramente grave, cosa che non so se sia veramente accaduta. A più riprese ho detto ai ragazzi di prestare attenzione a questi episodi. Evidentemente non sono stato sufficientemente convincente”.

 

Quando la società farà lumi sul prossimo futuro?

“Mi sembra di poter dire che in questi tre anni la società, con tutti i suoi difetti, non si è mai tirata indietro quando c’è stato da fare un passettino avanti. Eravamo in promozione ed abbiamo accettato la C Silver. Eravamo in C Silver ed appena ci è stata proposta la C Gold l’abbiamo presa al volo. Il futuro dipenderà, come sempre accaduto finora, da quali e quante risorse avremo. Stiamo lavorando su questo aspetto dall’inizio della stagione, perché un’ulteriore step di crescita non può prescindere da un ulteriore incremento di ricavi da parte della società. Qui non c’è un proprietario che può decidere di investire in base al suo portafoglio. Dobbiamo pensare ai ricavi, prima che agli investimenti. Di sicuro la volontà è quella di proseguire la nostra crescita. Tra marzo ed aprile faremo come sempre un check con i nostri partner commerciali e capiremo meglio cosa saremo in grado di fare nella prossima stagione”.

L’ambiente rischia però di perdere entusiasmo così facendo?

“Capisco e mi dispiace. Ma non mi sembra una buona ragione per smettere di operare prima di tutto nel rispetto del budget. A tutti noi piacerebbe poter vincere tutte le partite e ritornare in un campionato nazionale ed è questo il nostro obiettivo a medio termine. Ma purtroppo, essendoci passato, so cosa vuol dire fare il passo più lungo della gamba e trovarsi poi in grave difficoltà. Stiamo cercando di ampliare la nostra base di partner commerciali e di renderla più stabile nel tempo. Perché altrimenti ogni anno dobbiamo ripartire da zero e questo impedisce qualsiasi tipo di programmazione. Non è semplice e non abbiamo la bacchetta magica. Ma siamo sempre stati aperti per valutare qualunque tipo di proposta, senza alcun tipo di preclusione”.

 

Per chiudere. Cosa ci dobbiamo aspettare in questo girone di ritorno?

“Che la squadra torni ad avere quella leggerezza che aveva ad inizio stagione e che deve avere per poter competere al meglio. Può capitare durante una stagione di avere momenti di difficoltà, ma non bisogna mettere subito in discussione tutto. Certe volte le emozioni influenzano la lucidità. Noi dobbiamo analizzare la situazione in maniera lucida, senza farci prendere dal panico. Magari una vittoria potrebbe aiutarci a ritrovare quella fiducia che inevitabilmente abbiamo un po’ smarrito. Ma le sconfitte e le delusioni fanno parte del percorso, così come gli errori possono aiutarci a capire e migliorare. Non si può pensare di avere tutto e subito. Capisco che sia dura da accettare con il nome che portiamo, ma ritengo che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta, pur con gli errori che possiamo aver commesso e che commetteremo”.