Un’esperienza didattica memorabile quella avuta luogo nei giorni scorsi presso la Scuola media “San Bernardino” di Siena: l’istituto ha infatti aperto le porte al Tecnico David Borgogni della Boxe Siena Mens Sana e ai suoi collaboratori, rendendo possibile ad un gruppo di 30 allievi (equamente suddivisi tra maschi e femmine dalla 1° alla 3° media) la partecipazione ad un corso introduttivo di 5 giornate alla nobile arte del pugilato. In occasione dell’appuntamento annuale della “Settimana Pedagogica”, è stata offerta l’opportunità a discipline tradizionalmente non inserite nei palinsesti scolastici, di presentarsi ai ragazzi, mettendoli alla prova e intercettando specifiche attitudini e interessi.
Spirito dell’iniziativa è stato quello di creare, attraverso la messa in pratica delle tecniche basilari della scherma pugilistica e la comunicazione dei suoi valori portanti, un terreno di confronto con le istituzioni scolastiche che facesse luce sull’opportunità di gestire unitamente – Scuola e Sport – la difficile e complessa esperienza educativa dei giovani, nella prospettiva di affrontare insieme – educando, e quindi prevenendo – la problematica del bullismo giovanile.
Grazie alla favorevole accoglienza predisposta dalla dirigenza, dagli insegnanti e dal personale scolastico nel suo insieme, la partecipazione dei ragazzi alle attività proposte è stata molto intensa, attenta e positiva, sia riguardo l’approccio agli esercizi a “corpo libero” volti a testare agilità e coordinazione, sia riguardo all’atteggiamento tenuto nelle occasioni di confronto con i guantoni e le protezioni, che i ragazzi hanno dimostrato di svolgere con la giusta dose di entusiasmo, applicazione e rispetto dei propri compagni.
“E’ stata un’esperienza molto interessante” ha osservato proprio Alessandro Zucca (classe 3° H) in merito al tema dell’aggressività e del suo controllo “Ho conosciuto aspetti del pugilato che mi hanno colpito, mi piacerebbe un giorno approfondirli per lavorare sulla parte un po’ “fumina” del mio carattere (ride)” . Riguardo al valore di una corretta comunicazione dell’educazione pugilistica dilettantistica, significativo è stato il pensiero di un’altra allieva, Sofia Zanda (classe 3° A) “Mi è piaciuto molto partecipare a queste lezioni, non credevo mi sarei divertita così. Guardando delle immagini alla televisione mi ero impressionata, e quindi mi ero fatta un’idea molto diversa di questo sport “.
Fortemente entusiasta è stato il parere della Preside dell’Istituto Giovanna Rosa “Intendo esprimere il mio massimo gradimento per l’attenzione, l’educazione e la competenza attraverso le quali è stata realizzata questa iniziativa, dalla quale è emersa non una promozione di un’attività fine a sé stessa, ma una reale volontà di lavorare individualmente sui ragazzi .“
“E’ stata un’esperienza unica e spero ripetibile” dichiara Andrea Spinelli, consigliere della Boxe Siena Mens Sana e sostenitore dell’iniziativa “Il progetto di pugilato educativo Scolastico (PES) che sosteniamo si propone di offrire gli strumenti per conoscere e codificare il complesso linguaggio della propria aggressività. Siamo soddisfatti perché è emerso un reale interesse della scuola riguardo a come questa disciplina intenda far esprimere – e non reprimere – la dimensione della aggressività dei ragazzi in un contesto fatto di regole e di persone qualificate in grado di farle rispettare”.
Entusiasta e molto soddisfatto il Tecnico David Borgogni “Devo ammettere che il primo giorno ero emozionato e anche un po’ teso” ha dichiarato “Invece i ragazzi hanno risposto da subito con entusiasmo e attenzione; hanno dimostrato interesse non solo per l’aspetto tecnico-sportivo del pugilato, ma anche per quello dei valori educativi che sono alla base della nostra disciplina. Un doveroso ringraziamento va ai miei collaboratori, primo tra tutti Andrea Spinelli redattore del Progetto PES. E’ anche grazie al loro impegno – continua Borgogni – che è stato possibile raggiungere questo obiettivo.”
Sembra dunque auspicabile che Scuola e Pugilato comincino a dialogare costruttivamente tra loro per cercare di contrastare efficacemente i fenomeni di bullismo. Per farlo è necessario che imparino a conoscersi, e alla luce di quanto è avvenuto è senz’altro possibile interpretare la sinergia con la San Bernardino come il primo augurante passo in questa direzione.
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