Lorenzo Borri: “La grande gioia dello scudetto. E ora il Pontedera”

Lorenzo Borri

Il sogno è diventato realtà: il Poggibonsi ha vinto lo scudetto Juniores. La formazione giallorossa valdelsana ha festeggiato la vittoria del tricolore sul terreno di Camaiore, sconfiggendo in finale la formazione del Seregno ai calci di rigore.

Il match si era concluso sullo 0-0, ma dal dischetto la formazione di mister Alessio Lucia si è imposta per 3-0.  Decisiva nel primo tempo una parata del portiere dei Leoni Pagnini su una ghiottissima occasione del Seregno. Nella ripresa il Poggibonsi gioca un ottimo calcio, ma la rete non arriva nonostante una netta supremazia territoriale dei valdelsani. I penalty assegnano infine lo scudetto.

La gioia a Poggibonsi è grande per un successo probabilmente inaspettato ad inizio stagione.  E a fare festa c’è anche Lorenzo Borri, giovane difensore classe 1997 che ha vissuto l’intera stagione nella prima squadra giallorossa. Ma una volta che il campionato di serie D è terminato si è unito alla squadra Juniores di mister Lucia per dare una mano ai compagni in questa fase finale verso il tricolore. Ha anche segnato una rete molto importante nella sfida contro lo Scandicci, ma ha saltato la finalissima per un problema fisico che lo ha costretto a guardare la partita dagli spalti. Tra l’altro Borri ha vissuto l’ultima sua esperienza da calciatore del Poggibonsi, dato che da luglio vestirà la casacca del Pontedera.

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Lorenzo Borri, quali sono state le emozioni di questo trionfo con la vittoria dello scudetto Juniores?

“Io ho giocato solamente le finali, ma è naturale che sia molto contento per questo trionfo. Non è cosa da tutti i giorni vincere uno scudetto”.

E invece il dispiacere per non aver potuto partecipare alla finalissima?

“Purtroppo una brutta botta subita al piede mi ha impedito di prendere parte alla gara decisiva. Il dispiacere personale è grande,  ma ha comunque giocato chi da agosto ha faticato e ha lottato per arrivare a questo traguardo. Se lo meritavano”.

Quali sono stati i momenti per lei più emozionanti di queste fasi finali?

“Quando ho fatto gol contro lo Scandicci e anche quando siamo riusciti a trovare il pareggio proprio al 90’ minuto contro la Sarnese”.

Qual è stato il segreto che ha portato questo gruppo fino allo scudetto?

“Sicuramente il fatto che tutti hanno sempre seguito il mister”.

Quali sono le caratteristiche di mister Lucia?

“E’ un allenatore che sa imporre la sua filosofia di gioco su tutti i campi. E’ un motivatore, ma al tempo stesso sa quando è il momento di far rifiatare i suoi ragazzi”.

Quanto vale questo successo per la società e per la città di Poggibonsi?

“Io credo che abbia un grandissimo valore. Per tante società un titolo di questo livello non arriva mai. E’ un momento storico per la società e credo che festeggeremo nel modo migliore questo tricolore”.

Quanto ha puntato la società giallorossa sul settore giovanile?

“Beh, la conquista di questo scudetto sta a dimostrarlo e testimonia quanto qui si creda nel settore giovanile. Se non investi non vinci titoli”.

Quali giocatori di questa formazione potranno, a suo avviso, avere un futuro nel calcio professionistico?

“C’è una ottima base. Penso che Vecchiarelli, Giuggioli e anche altri potranno fare una buonissima carriera e puntare in alto”.

Come è maturato il trasferimento al Pontedera?

“Si tratta di un ambiente che fa crescere i giovani, una occasione che non potevo rifiutare. Mi hanno parlato molto bene dell’allenatore, mister Indiani, che tra l’altro gioca con un modulo che prevede la difesa a tre, dove io mi trovo più a mio agio. E’ stata per me una scelta molto difficile da prendere, ma credo che sia la cosa più giusta da fare”.

Quali sono stati i momenti più emozionanti della stagione appena vissuta in giallorosso?

“La vittoria a Gubbio con la prima squadra, il successo nel derby di andata contro la Colligiana e lo scudetto degli Juniores”.

Qual è quindi il suo saluto a Poggibonsi?

“Questa città si merita molto. Io spero che questa squadra resti in alto, dove deve stare. E spero un giorno di poter tornare a giocare qui, magari più forte di quanto sono adesso”.

Gennaro Groppa

(foto di archivio)