L’inizio dei playoff segna l’avvio dell’ultimo viaggio della Mens Sana Basket nella pallacanestro di vertice. Fra circa un mese – qualunque risultato scaturisca dal campo – questa Mens Sana sarà ai titoli di coda ed entro le prime due settimane di luglio ne scriveranno la parola fine il fallimento e la conseguente radiazione da ogni campionato.
Il quadro è straziante per chiunque abbia a cuore le sorti del basket biancoverde, ma è anche ben delineato da tempo. Ciò che invece continua ad essere, purtroppo, assai nebuloso è lo scenario riguardante tempi e modi di “ripartenza”: il Comitato La Mens Sana è una Fede continua a riporre fiducia nelle parole pronunciate da quei soggetti che, incontrati nelle ultime settimane, hanno confermato di essere al lavoro per ricostruire le macerie provocate dalla passata gestione e garantire un futuro (seppur ripartendo dal basso) alla Mens Sana ma auspica che, di pari passo alle azioni intraprese, a questi stessi soggetti non venga meno la capacità di renderle manifeste alla tifoseria. La mancanza di comunicazione e trasparenza che per tanti mesi si è trascinata sulla vicenda della Mens Sana Basket, e che tante incomprensioni ha generato all’interno della tifoseria stessa, rischia infatti di essere oltremodo controproducente in un momento in cui è necessario incanalare in maniera positiva le “scariche di adrenalina” con le quali ogni tifoso convive quotidianamente dallo scorso 21 febbraio.
Fa sicuramente piacere, in questo momento di grande confusione, apprendere dai media la volontà di Letterio Visigalli e di un gruppo di ex giocatori biancoverdi di mettersi a disposizione per alimentarla, questa “ripartenza”. Riteniamo infatti che chiunque abbia idee nuove, unite ad una provata conoscenza degli ambienti cestistici e – magari – a qualche risorsa da investire, meriti ascolto e condivisione. Questo purché indirizzi sulla Mens Sana questa sua genuina dimostrazione di identità ed al nome Mens Sana voglia legare qualunque tipo di progettualità: abbiamo davanti agli occhi il caos assoluto creatosi a Bologna dopo la radiazione della Fortitudo nel luglio 2012 (caos dal quale si è generata una serie infinita di cause e ricorsi e che ha poi partorito due differenti clubs, dilaniando fino ad indebolire all’ennesima potenza una piazza cestistica che, per quarant’anni, aveva rappresentato un modello assoluto in termini di passione e seguito). Non vogliamo che questo scenario si ripeta a Siena, disperdendo in due distinte avventure quel potenziale che, invece, è necessario unire sotto un’unica bandiera ed un unico nome.
Per questo motivo, come Comitato La Mens Sana è una Fede, ci facciamo interpreti di una proposta di confronto fra Piero Ricci, presidente della Polisportiva Mens Sana 1871, ed il suddetto gruppo di ex giocatori biancoverdi, in modo da chiarire i rispettivi piani d’azione e, auspichiamo, vederli indirizzati in uno start-up congiunto che sappia sfruttare le qualità e le potenzialità di ciascuno dei soggetti coinvolti. Chiediamo che questo incontro si tenga nei tempi più ristretti possibili, in modo da presentare alla città ed alla tifoseria tutta – comprese le quasi tremila persone che han scelto di sostenere il Comitato – un quadro finalmente certo, sul quale possa poi prendere avvio pure il nostro tentativo di raccogliere fondi (principalmente sottoscrivendo tessere di abbonamento alla Mens Sana per prossima stagione, qualunque ne sia il campionato di appartenenza), proposta già avanzata la scorsa settimana e che siamo contenti stia facendo proseliti anche altrove.
La nostra Fede non si ruba, la nostra Fede non fallisce, la nostra Fede non muore mai.